Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Arnoldo è un uomo solo sfiorato dalla crisi economica, abita in una bellissima villetta con la moglie Anita. Un tipo di donna che potete "sicuramente" trovare tutti i giorni tra le massaie del supermercato. In più ha pure un lavoro sicuro in banca e delle bellissime bambine, le gemelle Martina e Federica. Per uno stupido equivoco, facilmente risolvibile, viene buttato fuori di casa dalla moglie. Invece di rimediare, Arnoldo, trasforma un banale litigio in un opportunità, nella sua grande occasione. Vivere come coinquilino in una casa con quattro studenti, tutti poco più che ventenni. Una specie di viaggio a ritroso nel tempo dovuto alla coabitazione con dei ragazzi di un altra generazione. In pratica è salito sopra la sua personale “macchina del tempo”.
Pieraccioni parte da una storia che sarebbe interessante. Il confronto tra generazioni, le differenze, i modi di fare che cambiano nel tempo. Ne esce fuori invece una sua personale visione dei giovani, quella "pieraccionesca" di un 50enne in crisi.
Un uomo invecchiato più che nell'aspetto, nei modi di fare e di pensare. Senza invece capire o porsi l'idea che l'età è una cosa soggettiva, quindi per paradosso poteva incontrare nel suo viaggio dei giovani che sono più “vecchi” e rimbambiti di lui.
Un film che più sulle generazioni, è incentrato sui soliti problemi esistenziali di Pieraccioni che ancora una volta sacrifica il povero Ceccherini e usa l'inappropriato Panariello sfornando il solito filmetto leggero degno però di essere trasmesso in prima serata su RAI 1.
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