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Jupiter - Il destino dell'universo

Regia di Andy Wachowski, Lana Wachowski vedi scheda film

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La recensione su Jupiter - Il destino dell'universo

di francesco_jsb
4 stelle

Visto sperando che i/le Wachowski si fossero almeno avvicinate al loro capolavoro, rimanendo però completamente deluso.

 

Minestrone e polpettone galattico, lontano anni luce dall'eleganza e genialità del primo Matrix, si stenta a credere che entrambi siano nati dalle stesse mani e menti.

 

Un po' fumettone, un po' "simil-super-eroico", un po' videogioco, è tutto tranne quello che vorrebbe essere, personaggi tagliati con l'accetta, sviluppo e finale già visti e prevedibili, dialoghi spesso ridicoli, persino gli effetti speciali, che di solito sono le poche cose che si salvano in questi film, non convincono (ma su questo dovrei sospendere il giudizio, in quanto sarebbero da giudicarli sul grande schermo, diciamo che sul piccolo schermo li ho trovati inutilmente "barocchi" ed eccessivi, tanto spreco di risorse per un effetto deludente ed in cui il tanto lavoro fatto dai tecnici sfuma e non arriva allo spettatore).

 

L'idea di base, la Terra vista come fattoria in cui l'uomo è allevato per poi essere "mietuto" e commercializzato da quelli che non sappiamo essere i nostri padroni, pur non essendo per nulla originale, non sarebbe neanche male, il problema è come poi è stata sviluppata e realizzata.

 

Non parliamo poi dell'autocompiacimento e dei furbeschi stratagemmi nel dipingere questi alieni che ci assomigliano così tanto, o meglio che assomigliano agli standard statunitensi, capitalismo, burocrazia, avvocati, poliziotti, tutti "galattici" ma tanto simili a noi, specie quando la protagonista deve seguire l'iter presso gli uffici, con tanto di certificati, file, impiegati corrotti e incompetenti, tutto inserito per "piaggeria" verso il pubblico nella ricerca del "facile consenso" ed immedesimazione, così come vengono descritti i regnanti dell'universo come degli imprenditori senza scrupoli alla "american way of life".

 

Tra gli attori, un Redmayne sprecato che ci prova, a dare un'impronta "attoriale", ma neanche lui ci riesce, cadendo invece in una teatralità abbastanza fuori luogo ed eccessiva.

 

La colonna sonora è stata composta da Michael Giacchino, che ha fatto ottime cose in altri film, qui però non saprei che giudizio dargli, in quanto non mi sono neanche accorto che ci fosse della musica nel film (ma potrebbe anche darsi che sia stato un mio problema di attenzione-concentrazione di quella sera)

 

Tra i voti, 4 palle su 5 allo humor per le "scene burocratiche", almeno per le intenzioni ironiche.

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