Regia di Ettore Scola vedi scheda film
La mia gratitudine va ad Ettore Scola per aver condiviso con noi questo formidabile 'documento-testamento', a vent'anni dalla scomparsa di Federico Fellini. Un sensibile, affettuoso e doveroso omaggio di un ottimo regista ad uno dei più grandi maestri nella Storia del Cinema.
E' una personale ricostruzione della poetica felliniana attraverso 60 anni di carriera, dalle sue prime esperienze come vignettista satirico per lo storico Marc'Aurelio, vera fucina di talenti (da Steno ad Age e Scarpelli, allo stesso Scola), alla naturale evoluzione verso la settima arte: un percorso in bilico tra atmosfere surreali e fatti realmente accaduti, animato da figure grottesche e da situazioni improbabili che diventeranno fonte di ispirazione per i suoi capolavori. Ad esempio, l'aneddoto raccontato dalla prostituta alla quale Ettore e Federico danno un passaggio, in una delle loro 'scorribande' notturne (episodio forse veritiero o forse solo un'invenzione di Scola) lo ritroviamo in una scena memorabile de La Dolce Vita, con Mastrojanni e Anouk Aimée.
Ci manchi, Federico.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta