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Rocco e i suoi fratelli

Regia di Luchino Visconti vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Rocco e i suoi fratelli

di Carlo Ceruti
10 stelle

Senza dubbio uno dei più grandi capolavori del nostro cinema. Visconti ha dato vita a 170 minuti di arte pura, densi di significato ed incredibilmente scorrevoli.
Vediamo allora una madre con cinque figli emigrati dalla Lucania a Milano. Solo uno di loro lavora e gli altri sono poveri in canna e costretti ad alloggiare in una casa popolare. Da lì Visconti, in cinque episodi, ci mostra il loro diverso modo d'adattarsi alla nuova realtà. Ma in realtà i personaggi principali sono due: Simone (Renato Salvatori) e Rocco (Alain Delon), due ragazzi in origine simili che si riveleranno molto diversi tra loro. I due sono il simbolo di due differenti modi d'affrontare la realtà.
Visconti inizia a raffrontare le diverse culture del Nord e del Sud (con una perfezione stilistica tale, che a volte ne risulta persino svelata) e mostra poi come lo stile di vita settentrionale (consumista ed individualista), finisca per contagiare ed annientare quello meridionale. Così il regista ha occasione di criticare l'egemonia culturale del Nord e mostra come il progresso italiano, non abbia fatto altro che renderci più egoisti ed individualisti.
Così inizia la storia di Simone, un ragazzo timido dai sani principi, che si scopre portato per la boxe, fa i soldi e per lui inizia una vita di alcool, avventure passeggere che lo porta ad annientare i suoi ideali di solidarietà e bontà fino a condurlo all'autodistruzione. Gli fa da contraltare Rocco, un ragazzo idealista, pieno di sani principi a cui non vuole rinunciare. E' pronto sempre a perdonare il fratello Simone qualsiasi cosa faccia ed a sacrificarsi per lui.
Entrambi sono uniti da una donna (una donna di vita, simbolo della tentazione del benessere del Nord). Prima è fidanzata di Simone ed essa non rinuncia al suo stile di vita. Ma quando sceglie Rocco essa si converte e diventa un essere praticamente spirituale (come a voler dire che i sani principi possono vincere sulla vacuità consumista). Ma Simone ingelosito, arriva addirittura a picchiarla ed a stuprarla. Così il regista ci mostra come la morale consumista abbia invaso la mente di Simone e come ormai consideri anche la donna come un "oggetto suo". Nonostante tutto, Rocco lo perdona e spinge la donna a rimettersi con Simone perché a suo dire ne ha più bisogno. Lei accetta e così si ridà allo sbando. Ma non basta, Rocco s'abbassa addirittura a fare il pugile (uno sport che odia) pur di pagare i debiti di Simone ed arriva ad accettare d'andare all'estero a combattere.
I caratteri dei due ragazzi sono diversi, ma per entrambi s'aprono le porte dell'inferno. Simone si lascia volontariamente chiamare dalle sirene del benessere e distrugge la sua moralità per esse, fino a finire in rovina. Rocco invece cerca di tenersene alla lontana, ma per tenere fede ai suoi valori di fedeltà e solidarietà alla famiglia, è costretto a fare uno sport che odia ed ad andarsene all'estero pur di mantenersi coerente con la sua spiritualità. Ecco allora che la critica di Visconti emerge in tutta la sua lampante genialità. Ecco che Visconti riesce chiaramente a criticare il boom economico italiano che distrugge il nostro io e ci costringe all'omologazione (vedere come cambia l'abitazione della famiglia prima e dopo l'avvento del 'benessere economico') ed ad uno stile di vita scialbo e vacuo in cui i valori che regnano sono ben altri di quelli solidali.
La polemica era rivoluzionaria all'epoca, ma oggi è ancora attuale e chiara. Ecco così che "Rocco e i suoi fratelli" è un capolavoro che tocca le cime più alte delle vette dell'arte.
Il film si chiude col più piccolo dei fratelli (Luca) che vaga per una strada e lì appare la parola fine. Emerge allora lo sguardo di Visconti: pietoso e commiseratorio. E' pietoso verso Rocco, ma anche verso Simone di cui Luca nel finale decanta la mentalità ed i sani principi (ormai andati a male). Così il regista vuole dirci che la colpa non è solo di Simone, ma anche delle condizione che l'hanno costretto ad uno stile di vita degenere. Ed il piccolo Luca s'allontana così per questa strada assolata vicino alla fabbrica, sognando di tornarsene al Sud. Ecco che Luca diviene la speranza del regista di un mondo migliore. Il piccolo s'ammanta allora di beatitudine e speriamo che i suoi passi scalpitanti s'avviino verso un'epoca nuova (che non c'è mai stata).
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:4 tensione:2

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