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Birdman

Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film

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La recensione su Birdman

di tobanis
8 stelle

Bello, particolare, ben girato, ben recitato, film adulto.

Mah a me è piaciuto, e molto. Si narra di come questo attore, in passato famoso nella parte di un supereroe (un redivivo Michael Keaton, una volta Batman in carica, in effetti), voglia rifarsi una carriera con il teatro impegnato, o quanto meno, ci prova buttandosi con tutto quanto ha (anche economicamente) facendo pure il regista e lo sceneggiatore. Nelle prove succede di tutto, e nella prima? Altro non direi, se non che in questo film tutto si è incastrato perfettamente. Il cast è superbo, e in stato di grazia (fioccarono le candidature all’Oscar), con su tutti Emma Stone, Edward Norton e la sorpresa Zach cognome impossibile Galifianakis. La sceneggiatura ne ha per tutti, comprese persone reali (ma anche critici, pubblico, etc…); quando Norton afferma credibilmente a Keaton “Tu non sei nessuno e questa è la mia città” compaiono turisti a chiedere la foto al “nessuno” Keaton, che anzi se la può scattare Norton, grazie…O quando la figlia Emma Stone fa la paternale, credibilissima, al padre…poi non può fare a meno di farla naufragare con la chiusura “Cazzo! Non sei neanche su Facebook!” che per lei sarà stato più umiliante di sapere il padre che so, si incula le galline. Il film è molto sboccato, molto adulto, pure senza esagerare, e spicca sia la colonna sonora, sia, è evidente, la bravura del regista Inarritu. Che secondo me non solo va elogiato per il film, per le scelte – sue - di regia, ma direi, pure, va ricordato per la padronanza assoluta che dimostra in tutte le tecniche che ha a disposizione, scegliendo sempre quella giusta. Si è detto, giustamente che il film, che vorrebbe essere un’unica straordinaria ripresa (un unico piano sequenza), in realtà non lo è; aggiungo, non può esserlo, a meno che Keaton abbia anche poteri soprannaturali, e comunque qua e là si vede che non lo è, anche se è certo che è un insieme di straordinarie lunghe riprese, questo sì. Il regista disse che la scelta di fare ciò deriva dalla constatazione che noi “vediamo in piano sequenza”, per noi la realtà è un’unica ripresa, ma a pensarci anche questo non è vero. Sia come sia, il film usci, incassò molto molto bene, soprattutto in relazione ai suoi costi (bassi, tutti gli attori non vedevano l’ora di fare un film col regista, li avrà avuti a budget ridotto); la critica lo ha elogiato un sacco e alla notte degli Oscar è andato direi benino: migliore film, migliore regia, nomination per l’attore, nomination per Edward Norton, nomination per Emma Stone, Oscar per la sceneggiatura, e per la fotografia. Per me, un 8+.

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