Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Dietro l'astuta trovata dell'ex divo prigioniero del supereroe che aveva interpretato con enorme successo un quarto di secolo prima, Gonzalez Iñarritu nasconde una satira feroce di Hollywood e più in generale del mondo dello spettacolo contemporaneo.
Con una fava Gonzalez Iñarritu ha qui preso non due ma un'intera nidiata di piccioni! “Birdman” è un film che offre diverse chiavi di lettura, ma tutt'esse sono critiche feroci a distinti aspetti del mondo dello spettacolo odierno. Il regista messicano attacca il mondo delle majors hollywoodiane tutte incartate su franchisings e supereroi in serie, l'ego sproporzionato dell'attore di successo, l'eterna assurda rivalità Broadway-Hollywood e non ultima la pomposa e vacua arroganza della critica. E realizza tutto ciò ricorrendo all'escamotage dell'ex divo perseguitato dal supereroe a cui aveva dato vita 25 anni prima. Insomma, due ore genialmente feroci a seguire (letteralmente, visto l'uso della camera per cui opta) i dietro le quinte di un mondo dello spettacolo che forse solo Allen e Altman avevano saputo ritrattare così bene. Lo asseconda peraltro un ottimo Michael Keaton di cui si è spesso scritto male -io incluso, mea culpa- in questi anni. Curioso poi per me scoprire da un aneddoto raccontato nel film che Farrah Fawcett è morta nello stesso giorno in cui è venuto a mancare Michael Jackson: a dirla tutta, non sapevo proprio che fosse morta!
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