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Birdman

Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film

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La recensione su Birdman

di mc 5
10 stelle

Uno dei 4 o 5 film della mia vita. E ho detto tutto. Una di quelle opere che ti entrano nella pelle e non ti abbandonano più, dotata di un fascino e di una potenza inarrivabili. Un film che ti fa star male. ti tiene in tensione, ti inocula uno strano malessere, ma che al contempo ti afferra l'anima e la mente, li tiene in pugno, ti porta quasi materialmente in quel teatro di Broadway. TI sembra davvero di percorrere quei corridoi, scendere e salire quelle scale, affacciarti su quei camerini che sanno di whisky, di marijuana e di profumo di rose, e poi alla fine vorresti davvero volare sopra le teste degli uomini mediocri nei cieli azzurri di New York. Dio che film magicooooo!! Ho un paio di amici che si stanno cimentando nel teatro (ancorchè dilettantesco e di provincia), ebbene dopo questa meraviglia è venuta voglia anche a me di respirare l'odore del palcoscenico, di provare il piacere della parola che viaggia che irride che inveisce che ruggisce che blandisce che accarezza che uccide. Io ci provo ma non ci sto riuscendo, bisogna essere attrezzati per commentare un simile lavoro, e dubito di esserne in grado. Posso al massimo tentare di evocare certe immagini sublimi e maledette. L'uomo che suona la batteria per strada (il magnifico Antonio Sanchez, musicista favoloso). La maschera invadente di Birdman che ti spia dall'angolo di una stanza. I dialoghi insinuanti e incalzanti tra Ed Norton ed Emma Stone sul terrazzo che trasformano il dramma della Vita in un alternarsi di Obbligo e Verità. I faccia a faccia virili e definitivi tra Keaton e Norton, e poi -vera protagonista- la Scena, ciò per cui l'Attore ha ragione di vivere. Tutto questo e molto molto altro è "BIrdman", sublime Messa Solenne al Dio Teatro, scritta idealmente (ispirata) dal genio di Raymond Carver, e officiata da una manciata d'attori che non esistono parole per definirne il sommo talento. Sì, perche' Birdman è prima d'ogni altra cosa questo: UN ESTREMO DISPERATO OMAGGIO AL MESTIERE DELL'ATTORE, UN DEVASTANTE LANCINANTE ATTO D'AMORE VERSO CHI RECITA. C'è Norton che a un certo punto afferma: "io fingo sempre, solo sulla scena sono veramente me stesso". Già, questo Mistero che è la vocazione di chi recita. E allora fatale per me pensare al fatto che nell'antichità una tradizione religiosa oscurantista esigeva che gli Attori fossero sepolti in terra sconsacrata, Per tacere poi di Bela Lugosi -icona massima della trafigurazione di un attore- che letteralmente perì consumato dalla follìa di non saper più distinguere tra Recitare e Vivere. La trama di un ex attore celebre ora caduto in disgrazia resta sullo sfondo ma forse è la cosa più ordinaria e volendo anche banale del film. Ciò che conta è altro. E' il malessere che ci tormenta l'anima, il non riuscire a farsi capire dagli altri, il non riuscire a penetrare nel mistero di amare e nel bisogno disperato di essere amati. Già perchè si chiede Carver e ce lo chiederemo anche noi vagando per le Stanze delle nostre Vite fino al giorno in cui abbandoneremo questa terra. "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore?". Non so quanto duri questo film, ma avrei voluto non finisse mai, anche perchè -come prima accennavo- ho come la percezione di esserci stato davvero su quel set, di aver incontrato Naomi Watts lungo i corridoi, di aver offerto una sigaretta a Emma Stone o di aver portato (emozionatissimo) un mazzo di fiori in camerino alla bellissima Andrea Riseborough (l'amante-collega di Keaton nel film). Inarritu so bene che ha parecchi detrattori, o almeno li ha avuto fino a questo capolavoro che pare abbia convinto ogni genere di cinefilo e quasi tutti i critici. Io invece ho amato anche "21 Grammi", "Babel" ma soprattutto il magnifico "Amores Perros", quindi diciamo pure che si tratta di un cineasta che era già nelle mie corde. Agli Oscar non avrò dunque dubbi per chi tifare. Michael Keaton e Ed Norton da standing ovation Naomi Watts fantastica. Emma Stone -attrice che non ho mai molto considerato- qua è una meraviglia. Ma la vera sorpresa è probabilmente un Zach Galifianakis assolutamente inedito, come mai lo avevamo visto prima.
L'ego devastante degli attori. La loro follìa. E la bellezza del Mistero di un Film.
PS: Ray Carver affida ai suoi personaggi questa ricerca: "poter dire di essere amati, sentirsi amati sulla terra". Non è quello a cui ciascuno di noi tende?
Non perdetevi questo film.
PS 2: l'autore della colonna sonora (composta solo per batteria) è il clamoroso percussionista jazz Antonio Sanchez.

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