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L'intrepido

Regia di Gianni Amelio vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'intrepido

di zombi
6 stelle

beati quelli che lavorano perchè possono decidere di scioperare e di lamentarsi della giornata lavorativa(aggiungo io). intrepido è colui che non trema di fronte alle avversità della vita. un audace, un ardito che si alza al mattino temerario e affronta i pericoli della giornata da vero eroe. il nostro antonio pane lo è con quella sua camminata da vagabondo da un posto di lavoro all'altro, sempre col sorriso sulle labbra come missione umanitaria per sè e per gli altri; perchè "sorridi al mondo e il mondo ti sorriderà". purtroppo in questi lunghi tempi di crisi, dove il mostro a più teste di quasi dimensioni bibliche se non tolkieniane che ci ha ridotti nello stato in cui siamo sembra ormai appunto una cosa mitologica, inesistente perchè intangibile come quelle bolle esplose un pò di tempo fa, di gente che ha sempre meno voglia di sorridere ce n'è e silvia è una di loro. silvia è una gemma che a causa(grazie a...) di questo inverno precoce finanziario non è sbocciata. antonio è solo più sgamato, più vecchio, anche se l'esperienza non è sinonimo o garanzia di sopravvivenza con tali prove da superare. le sostituzioni di antonio però sono soggette al controllo di un losco individuo che gliele procaccia ma gliele tassa anche. lavoro nero gestito dalla malavita che non ti assicura ovviamente malattia e contributi, ma che ti serve per poter tirare avanti e studiare per l'ennesimo concorso a cui si presenteranno in centinaia e di cui poi non si saprà più nulla. però fai, fai e fai per non sentirti inutile e per anestetizzare questa situazione di impasse che ti blocca il respiro al mattino come ti svegli o la sera prima di coricarti, dipende da come la si somatizza. chissà cosa penserebbe il ragazzo di campagna pozzettiano se dovesse decidere di andare in città ai giorni d'oggi. nella sua milano moderna lontana da una campagna sempre più pressata da costruttori di centri commerciali e tangentisti che decidono dove tangentare perchè se si specula sul lambro da ripulire è meglio e più sicuro che tangentare su un lavoro pubblico, perchè dopo un controllo si può sempre dire che si è inquinato di nuovo(dialogo sentito su raistoria proprio ieri 15-09-13). alla fine non resterà che migrare all'est per cercare un lavoro di quelli antichi di una volta, in miniera per esempio, pur di rimanere integro nello spirito e non farsi assumere dall'amante dell'ex moglie in un negozio di scarpe fittizio facciata di loschi traffici di protesi in africa. il viso di albanese in effetti è quello che ci voleva per sorridere di una situazione così drammatica e tragica, dove il lavoro basso, quello fatto manualmente senza l'ausilio di una cravatta che ti renda rispettabile sia per comprare che per vendere, sembra diventare talmente gravoso e insostenibile dal punto di vista dei costi , da diventare anche antipatico e anti sociale. 

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