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Sarà il mio tipo?

Regia di Lucas Belvaux vedi scheda film

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La recensione su Sarà il mio tipo?

di zombi
8 stelle

un uomo, una donna. lei in lacrime chiede a lui di andarsene e basta!. lui obbedisce e se ne va. esce dal portone, si guarda a destra e a sinistra, mette le mani in tasca e si avvia verso, presumibilmente, casa sua. "non è il suo tipo" inizia così. lui è clement, professore di filosofia che viene spedito ad arras ad insegnare per un annetto. lui protesta perchè non esiste uscire da parigi per un parigino. uomo interessante ma non bello, spiegazzato nonostante la giovane età, il tipico francesino un pò finto sciatto, sempre in nero, tombeur de femmes, che non crede nella convivenza. ad arras più che altro per noia si reca in un salone di parrucchiere e conosce jennifer, una madre single, che crede fermamente nel lavoro che fa. un taglio di capelli può cambiarti la vita, un pò come la filosofia per clement. non potrebbero essere più diversi, eppure clement, vuoi per il fatto che jennifer molto saggiamente(e in più perchè ci crede)non gli si concede subito, la torna a cercare più e più volte esasperato da questo suo negargli il sesso. per lui inconcepibile. a poco a poco i due s'innamorano e clement ricrede le sue idee. smette di voler tornare alla capitale non appena terminate le lezioni e rimane in provincia, dove notoriamente non si vuole vivere, ma si vorrebbe morire. una storia d'amore come tante, senza eccezioni. normale, fin troppo eppure eccezionale e straziante. a volte non serve essere convinti di voler con tutto se stesso una cosa perchè la cosa si avveri. a volte più o meno inconsciamente, si desidera che tutto torni come prima, perchè l'eccezione alle proprie "regole" fa sballare tutti gli equilibri, e quindi basta una mancata presentazione, perchè tutto crolli e si rovini inesorabilmente. EMILIE DEQUENNE è semplicemente splendida nel suo essere straordinariamente normale. nel suo far parte di quella grande massa silente che piace a qualcuno e non a tutti, nel non appartenere alla bellezza di canone, indiscutibile. clement se ne accorge, ma all'occhio dello spettatore avvezzo alle solite storie d'amore non rimane che osservare un buio e vuoto appartamento. FINE, non c'è altro da dire. niente da aggiungere. clement la cerca disperatamente probabilmente avendo cercato quella fine, ma oramai, non sapremo cosa lo aspetta, se non con quasi certezza un suo ritorno a parigi e alla sua vita di filosofica perdizione nelle tanto decantate occasioni di una notte. vedere per credere cosa rende enorme un'interpretazione, la scena della dequenne seduta su di un muricciolo, pietrificata in un sorriso immobile mentre rimugina allo sfinimento, sull'incontro di poco prima di clement con la collega. 

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