Regia di Stephen Frears vedi scheda film
Frears è un autore più che interessante oltre che intelligente e che ha sempre idee cinematografiche e di storia lontane dai parametri consueti, e proprio per questo ha delle attenzioni particolare sia dal pubblico che dalla critica, che non sempre riesce a captare giustamente le sue opere. Qui affronta un argomento con tre personaggi che a dire politicamente scorretti è dire poco, eppure sono il fulcro di tutto il film dall’inizio alla fine. Tre attori eccellenti che collimano perfettamente con i loro ruoli e riescono a darci quelle sensazioni ibride, che i rapporti fra di loro suggeriscono. Una rincorsa forte fra i tre protagonisti dove la verità cerca sempre di nascondersi per dare lo spazio all’interesse; il rapporto fra madre e figlio è sempre sul filo del rasoio, ma qualche volta lo sorpassa dal lecito, moralmente parlando. Il vizio ha preso talmente l’animo che non si ferma davanti a niente, pur capendo che la salvezza non riguarderà solo il raggiungimento del colpo andato a segno, che avrà solo un soddisfacimento temporaneo, ma a costo di raccogliere i frutti insanguinati la volontà non si fermerà mai. Le donne sono le colonne di questa storia, nel senso più cinico della parola, ma che vengono entrambi da un passato che non ha lasciato scampo e quindi i comportamenti, pur non essendo giustificati, sono prevedibili e da capire nel senso di una logica asettica. Nel film abbiamo una Huston superlativa, oltre che magnifica fisicamente, la sua interpretazione, anche senza scontri frontali con gli altri interpreti, non ha confini e diciamo pure che è una delle più significative della sua carriera, oltre che del film stesso.
storia terribile, ma da vedere
ha tutti i numeri del grande regista,basta vedere questo film
formidabile ed inarrivabile
ottimo nelle sue incertezze
sexy come non mai, ma anche brava
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