Regia di Claudio Amendola vedi scheda film
La mossa del pinguino è l'esordio registico, a cinquant'anni tondi, di Claudio Amendola; autore anche della sceneggiatura insieme al protagonista centrale Edoardo Leo, a Giulio Di Martino e a Michele Alberico, Amendola sceglie di farsi da parte - cosa apprezzabile, per un attore noto e di un certo richiamo - e si concentra sul suo nuovo ruolo dietro le quinte, lasciando spazio in scena al citato Leo e a Ricky Memphis, Antonello Fassari, Ennio Fantastichini e Francesca Inaudi. Il cast è ben assortito, la storia ha ritmo e piglio ironico, qualche risata qua e là ci scappa, ma francamente - e questo è il limite più grande dell'operazione - la trama in sè non risulta avvincente più di tanto già nelle sue fondamenta: La mossa del pinguino, infatti, non è certo il primo film a raccontare le disastrose e disastrate imprese di un manipolo di maturi sfaccendati con un sogno di gloria palesemente irraggiungibile in mente. Per questo lo sviluppo delle vicende pare un po' troppo prevedibile, con tanto di finale dolceamaro che accontenta il grande pubblico, ma rivela anche i limiti di un prodotto di natura 'vecchio' e sostanzialmente di mero intrattenimento; certo comunque che fra questo intrattenimento e quello sbracato, volgare e barzellettistico dei Vanzina, non c'è neppure partita. 4/10.
In tempi di crisi, due amici senza arte nè parte decidono di svoltare la loro vita formando una squadra di curling, in previsione dei giochi olimpici invernali di Torino (2010); coinvolgono così un giocatore di bocce e uno di biliardo nella loro impresa.
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