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The Colony

Regia di Jeff Renfroe vedi scheda film

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La recensione su The Colony

di Maciknight
6 stelle

The Colony è un discreto film del genere “after day”, cioè post catastrofe con accenni horror, sulle modalità di sopravvivenza dei pochi superstiti umani e con qualche somiglianza con "30 giorni di buio" con abili varianti e buone sequenze di azione.

The Colony è un discreto film del genere “after day”, cioè post catastrofe con accenni horror, sulle modalità di sopravvivenza dei pochi superstiti umani, sull’organizzazione delle comunità, le loro regole, l’interazione sociale, degenerazioni comportamentali, ecc., non molto approfondite ma ben esposte dal regista. In questo caso si tratta di gelo, la terra si è raffreddata, tempeste di neve e vento imperversano e la superficie è ghiacciata, per cui le poche comunità sopravvissute, poche centinaia di individui in continuo calo per malattie e mancanza di medicine, vivono per forza sottoterra, in vecchie basi militari o centrali elettriche. La colonia di cui il titolo ha un patto di mutuo soccorso con un'altra che non da più notizie dopo aver lanciato un SOS, per cui una piccola spedizione effettua un sopralluogo e così iniziano i guai. Non si può definire una sorpresa, perché il tema è abbastanza ricorrente, soprattutto nei frangenti ambientali descritti, ma il film è realizzato molto bene, il regista ci sa fare con le riprese, i colpi di scena, la dinamica delle azioni, la tensione, la coerenza realistica, ecc., tutti ingredienti ben calibrati per tenere sempre lo spettatore sotto stress, anche se difficilmente viene colto di sorpresa. A mio avviso l’autore si è ispirato nella parte dei “famelici” avversari della colonia, al gruppo vampiresco comparso in “30 giorni di buio” variandone le caratterizzazioni specifiche (nella sua accezione scientifica di “specie”) ma mantenendo quasi identico il capo branco, chi ha visto il film citato (più che dignitosa produzione neozelandese del 2007) capirà immediatamente a cosa mi riferisco. I due giovani attori protagonisti non sono molto credibili, e soprattutto avrei fatto loro allacciare i giubbotti e le maglie una volta in superficie (piccole incongruenze, ma che non passano inosservate) ed avrei caratterizzato in maniera più intelligente i componenti della colonia, che se sono riusciti a sopravvivere per tanti anni sottoterra reinventandosi produzioni alimentari sia vegetali che animali, qualche capacità difensiva in più e di migliore gestione delle emergenze la si poteva loro attribuire, invece di fargli fare la parte delle sprovvedute vittime sacrificali. Il finale ovviamente è politicamente corretto

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