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L'armata degli eroi

Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film

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La recensione su L'armata degli eroi

di Peppe Comune
10 stelle

Philippe è uno dei capi dei maquisard francesi,i partigiani gollisti che fanno la resistenza contro i nazisti. E' stato arrestato ma al posto di guardia riesce a fuggire e a ricongiungersi con gli altri partigiani prima a Londra e poi a Parigi. Anche se in questo caso dalla parte di chi è preposto a garantire l'ordine pubblico ci sono addirittura i nazisti,Melville non cede alla tentazione di di fare un apologo di stampo moralistico sulla lotta tra i buoni e i cattivi, tra il bene e il male. Per Melville non c'è bisogno di aggiungere altro sulla ferocia criminale dei nazisti. A lui interessa sempre e comunque riflettere sulla contraddittorietà degli esseri umani, sulla loro incapacità di reggere il confronto con il bene assoluto perchè nella sua poetica il male e una possibilità esistenziale che può davvero riguardare chiunque. In questo mirabile noir bellico i partigiani francesi,nel combattere contro il male assoluto,non possono derogare da azioni improntate alla freddezza e all'impassibilità nei sentimenti senza pensare di soccombere. A costo di uccidere anche i più cari amici,anche chi poco prima ti ha salvato la vita, il nazismo può essere battuto solo se guardi il mostro in faccia per quello che è e un pò diventi come lui. Per il fine superiore che intendono realizzare,non possono permettersi ne di avere in dote un passato ne di progettare un futuro diverso da quello che riguarda la prossima operazione da portare a termine. Si dirà è la guerra e questi sono gli ingredienti tipici della lotta per la sopravvivenza. Ma mica tutti i soggetti di guerra hanno avuto la stessa resa filmica. Con Melville si ha sempre a che fare con una messinscena serrata nel ritmo e compatta negli intrecci narrativi oltre che con una poetica di fondo che ha una coerenza fenomenologica ineccepibile."L'armèe des ombres" (che io ho visto nella versione integrale con le parti assenti in quella italiana presenti in lingua originale) credo sia uno dei più bei film sulla resistenza contro il nazismo fosse solo perchè ci ricorda che la lotta è una questione di armi che si incrociano e che questo è già un buon motivo per non fare della demagogia di maniera. Sorretto da un cast in stato di grazia e se è vero che una menzione speciale meritano Lino Ventura e Simone Signoret,è altrettanto vero che Paul Meurisse,Jean Pierre Cassel e Claude Mann tengono bene botta.Tutt'altro che eroi (mai traduzione fu cosi inappropriata se si pensa all'autore) sono delle ombre pronte a dissolversi al passaggio delle prime nuvole. Quello che rimane è un altro capolavoro di Melville.

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