Regia di Stephen Frears vedi scheda film
Bene ha fatto Frears a scegliere due attori cosi smaccatamente yankee nei ruoli principali, il loro volgare vitalismo contribuisce non poco a sofiare via la polvere da questo mondo di parrucconi (Laclos muore alle soglie della Rivoluzione francese) e dalla posatezza con cui spesso il cinema vi si accosta. Un visconte e una marchesa hanno fatto dell'intrigo a danno d'altri la loro ragione di vita, ma giunti all'apice della maestria scoprono che non vi è perversione più sublime che quella perpetrata contro i loro stessi sentimenti; il percorso non può che condurli all'autodistruzione. Nervoso e cinico come si conviene, il film cresce con il crescere delle loro macchinazioni e trova un degno coronamento quando l'affiorare dei sentimenti soffocati decreta l'irrimediabile sconfitta della Marchesa e di Valmont nel momento del loro massimo trionfo.
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