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Rebecca, la prima moglie

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Rebecca, la prima moglie

di maso
10 stelle

 

 

Che onore commentare Rebecca del maestro: lo vidi in VHS  molti anni fa e m’impressionò tantissimo tanto che lo giudicai e lo giudico il suo miglior film, quello che gode del perfetto equilibrio di tutti gli elementi del suo cinema e il bel DVD in commercio  gli giova non poco.

L’appassionante storia di una giovane e sensibile pittrice che in vacanza a Montecarlo conosce e si innamora perdutamente del ricchissimo rampollo di una nobile famiglia inglese Maxim de Winter, il quale sembra contraccambiare tanto che si sposano in fretta e furia.                                                 

L’uomo sembra però essere turbato da un fantasma del suo passato che è a tutti gli effetti un personaggio del film: la defunta prima moglie Rebecca de Winter rivive negli oggetti, le lettere con la sua firma, la stanza con i suoi abiti,  riaffiora nelle testimonianze della servitù, degli amici di famiglia e soprattutto nell’inquietante e sinistra governante della gigantesca magione dei de Winter.                                                           

Il personaggio della signora Danvers è l’incarnazione del male, con il suo completo nero contrasta ed opprime la dolce e sempre più sconvolta nuova Lady de Winter, che dai continui rimandi alla sua predecessrice ne evince la straordinaria bellezza ed influenza sul suo tormentato marito che sembra non riuscire a dimenticarla.

Ma  che cosa è accaduto a Rebecca? Quale inquietante segreto si cela sotto la scogliera, fra i flutti marini?                     

Il mistero verrà svelato poco a poco con grande suspense e colpi di scena che non potevano mancare in un film di Hitch così meravigliosamente realizzato, premiato con un Oscar strameritato che resterà l’unico nella gloriosa carriera del maestro inglese.                 

Il suo genio affiora ovunque in questo film: nei chiari scuri che illuminano e adombrano gli umori della mastodontica tenuta di Manderley, tanto da farla apparire come un castello dell’orrore, movimenti di macchina avanguardistici per il tempo, basta osservare tutta la scena della ricostruzione della morte di Rebecca per capire cosa intendo,  la scelta e la direzione degli attori, tutti straordinari a partire da Joan Fontaine vero centro motore del film, una donna meravigliosa ed affascinante con un talento recitativo fuori dal comune, Laurence Olivier veramente un gigante in questo ruolo, ogni volta che questo attore compare in un film rimango letteralmente imbambolato ad osservare le sue espressioni, la precisione svizzera dei suoi tempi di entrata, la classe e l’eleganza cromosomica; non da meno sono gli attori impiegati nei ruoli di contorno come George Sanders nel ruolo del cuginastro arrivista senza scrupoli e Judith Anderson demoniaca seguace del personaggio senza volto e senza anima di Rebecca che esprime con la sua presenza impalpabile l’ennesimo colpo di genio nella carriera di Alfred Hitchcock.                  

Se compilate una lista dei magnifici sette del maestro dovrete sempre per forza inserire Rebecca altrimenti la vostra compilation perderebbe di credibilità ed anche voi, poiché è un capolavoro assoluto che mette al tappeto ancora oggi alla vneranda età di settanta anni.

 

Alfred Hitchcock

La classe non è acqua.

Laurence Olivier

Che attore! Ma quando ne rinasce un'altro.

Joan Fontaine

Appassionata e romantica, è semplicemente perfetta

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