Espandi menu
cerca
Prisoners

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

Recensioni

L'autore

trebby

trebby

Iscritto dal 5 aprile 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 175
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Prisoners

di trebby
10 stelle

La trama per quanto sia drammatica è comunque una trama trita e ritrita, tuttavia ci sono alcune novità molto interessanti: sicuramente molti di voi negli ultimi trent'anni si saranno accorti che la disabilità mentale nel cinema americano è stata trattata sempre secondo le regole del politicamente corretto, prima Dustin Hoffman in ''Rain man'' interpreta un uomo di mezza età autistico quasi simpatico ed intelligente, poi Tom Hanks è Forrest Gump ritardato mentale leale, onesto, retto, giusto, buono, volitivo che alla fine diventa prima eroe di guerra e poi imprenditore di successo oltre che ovviamente padre e marito amorevole, infine Sean Penn ritardato mentale che vince una battaglia legale per l'affidamento della figlia. In questo film i due ritardati mentali invece sembrano degli individui vigliacchi, egoisti ed insensibili, quando le figlie di Keller Dover (Hugh Jackman) e Franklin Birch (Terrence Howard) vengono rapite il primo sospettato è Alex Jones (Paul Dano) un povero minirato mentale che gira in camper, la polizia non avendo prove su di lui lo rilascia, i genitori delle bambine lo rapiscono e lo torturano nel vano tentativo di farlo parlare, Alex Jones in questo frangente se da un lato mostra un sacro terrore che lo porta anche a compiere atti vili e meschini dall'altro non prova minimamente empatia nei confronti dei due padri e sopratutto non cerca di collaborare per aleggerire la propria situazione, lo spettatore più che provare pietà per il povero ritardato mentale torturato si immedesima nella rabbia provata da Keller Dover; il regista fa in modo che Alex Jones si comporti in maniera oltre modo irritante. In un altro frangente del film la polizia arresta un altro sospettato che dimostra subito un certo ritardo mentale disegnando labirinti come un bambino dell'asilo, ebbene pure questo personaggio è un vigliacco, egoista ed insensibile che fa saltare i nervi al solerte detective Loki (Jake Gyllenhaal). La figura del detective Loki è stata ''incensata'' da parecchie persone, in effetti è forse l'unica figura positiva del film, Keller Dover è l'emblema del cittadino che sentendosi lasciato solo dallo stato decide di farsi giustizia con le proprie mani, il suo amico e vicino di casa Franklin Birch rappresenta il cittadino che pur non volendosi sostituire allo stato non fa nulla per fermare la ''giustizia privata'', un cittadino spregiudicato ma di sicuro non vigliacco ed insensibile. Per come si sviluppa la trama del film sembra che la tematica principale del film sia la prigionia: le bambine rapite, Alex rapito, Loki che arresta un prete colpevole di aver rapito ed ucciso un presunto serial killer, Dover che finisce pure lui rapito, un film sulla prigionia insomma. La trama mostra alcuni piccoli sbagli: la zia di Alex sembra quasi una caricatura, Loki commette un errore gravissimo ma tuttavia non viene radiato, tuttavia il film nel complesso risulta molto bello. Un altro dettagli che emerge in questo film è una critica velata ad un certo fanatismo religioso.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati