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Prisoners

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Prisoners

di Baliverna
8 stelle

Bambini che muoiono, bambini che vengono rapiti: e i genitori, in modi diversi, escono di senno.

PIENA DI ANTICIPAZIONI - SCONSIGLIATA A CHI NON HA VISTO IL FILM *** E' più di una semplice thriller con una trama ben congeniata, perché scandaglia questioni complesse e delicate, come il concetto di giustizia e i sentimenti più torbidi e inquietanti che nascono dalle profondità del cuore umano. Trasversale in tutto il discorso c'è il problema religioso, con un cristianesimo ossevato solo dal punto di vista del peccato e del ruolo di Dio rispetto alla sofferenza umana.
Il procuratore generale, che coordina le indagini e dovrebbe essere garante della giustizia, è un uomo qualunquista, forse pigro, che vede i casi che gli capitano come gatte da pelare, senza implicazioni etiche o morali. Per lui la giustizia è solo una questione di leggi e regolamenti, e di mettersi al riparo da qualunque ricorso dell'arrestato. Per questo, spesso, per lui è meglio lasciar correre. Anche precisato questo, la giustizia privata che mette in atto il padre di una delle bambine suscita subito qualche dubbio non solo legale, che cresce via via. Pur tenuto conto del grande dolore, la sua ostinazione e i suoi metodi estremi appaiono subito eccessivi, sia pensando ad un sempre possibile granchio che di per sé. Se è vero che Alex è viscido e ambiguo, è anche vero che non ha scritto in fronte di essere il colpevole, e quindi la prudenza e d'obbligo. E' interessante notare come il sequestro, le torture, la macchinazione messa in atto non approderanno proprio a nulla, e la soluzione del caso verrà... per caso da chi meno ce se la spetta. Una beffa per gli sforzi fanatici dell'uomo. Osessionato dal pensiero del peccato, questo padre non capisce però che il bene che crede di fare è in realtà peccato a sua volta.
Dello stesso tenore è il caso del prete ubriacone, che uccide un pedofilo assassino che assicura di voler colpire ancora. Se è vero che la morale cattolica permette di uccidere qualcuno per salvare la vita ad altre persone innocenti, il fatto che il prete lo metta in atto in proprio, per di più nella cantina di casa sua tra una bottiglia e l'altra, mette il tutto in una luce molto ambigua, o forse del tutto negativa. Egli non interviene in una situazione istantanea ed inevitabile, ma si assurge ad autonominatosi giustiziere per conto di Dio.
In fine c'è il personaggio della "zia" di Alex, ex predicatrice itinerante, assieme al marito, di qualche confessione protestante. Incapace di accettare la morte del figlioletto, si è messa ad odiare Dio di un odio satanico, tanto che rapisce bambini per aizzare i genitori allo stesso odio verso Dio, e quindi "punirlo" per aver permesso che suo figlio morisse. Con i figli rapiti, i genitori "si trasfmormano in demoni", assicura la vecchia. Tolti i rapimenti e gli omicidi, personaggi simili esistono anche nella realtà. C'è chi riesce a superare la perdita, chi si macera nel dolore per il resto della vita, e chi si mette ad odiare il Creatore per la disgrazia capitata.
A margine troviamo l'inquietante finto pedofilo omicida; sono spaccati questi di depravazione e aberrazione mentale che lasciano senza parole.
Il titolo si può leggere secondo me su tre livelli: i prigionieri sono le bambine e Alex; i prigionieri sono il papà ostinato e la vecchia, perché prigionieri di una fede assurda e/o di un rancore inestinguibile nei confronti di Dio; i prigionieri sono sceneggiatore e regista, perché affetti dello stesso rancore. In fin dei conti, tentano a loro volta di allontanare lo spettatore dalla fede, dandone un ritratto assolutamente negativo. Quanto agli intenti, sono in qualche modo assimilabili al personaggio della vecchia.
La trama è ben congeniata e imprevedibile, fino all'ultima scena. La violenza c'è ma non è troppa, e non è mai ostentata o compiaciuta. Considerando il profluvio di titoli - molti dei quali non degni di nota - che parlano di maniaci e serial killer, questo esemplare se ne distacca per qualità e profondità dei temi toccati. E poi tiene incollati alla poltrona. PS: Francamente non ho capito il prologo con la scena di caccia, la quale deve avere per forza qualche significato.

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