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Blue Jasmine

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Blue Jasmine

di laulilla
8 stelle

Il ritorno negli Stati Uniti dopo tanti film europei (non sempre convincenti) permette a Woody Allen di ritrovare la propria miglior vena creativa in questa pellicola originale e amara, che coglie l'aspetto tragicamente inutile delle elitarie nevrosi newyorkesi dei suoi personaggi, incapaci di misurarsi coi problemi drammatici del terzo millenio.

 

 

Jasmine (grande interpretazione di Cate Blanchett) ha di sé una stima altissima: è addirittura convinta di possedere i geni che le danno la capacità di emergere in un mondo fatto di persone mediocri, quelle che si accontentano di poco, come la sorellastra Ginger (grande e umanissima Sally Hawkins), adottata, come lei, da una coppia senza figli.

 

Jasmine è in realtà una donna che desidera soprattutto essere al centro di ogni attenzione perché si ritiene una “vincente”: è la donna più bella, la più intelligente, la più raffinata, quella che conosce le persone giuste; che ha gli indirizzi giusti; che viaggia con un set di valigie Vuitton; che soffre se la si considera una donna come altre.

Rassomiglia a una di quelle insopportabili snob che tutti, prima o poi, incontrano nella vita, ma forse la sua personalità è meno frivola di quanto sembri. Presto comprendiamo, infatti, che l’unico vero oggetto dei suoi interessi, al centro delle sue stesse relazioni sociali è l’immagine che di sé vorrebbe presentare, per costruire la quale aveva addirittura trasformato l’originario nome Janette con quello, evocativo di soavi e misteriosi profumi, di Jasmine.  Aveva in mente lo stesso scopo anche quando aveva sposato Al (Louis Szekely ovvero Louis C.K.), uomo ricchissimo, ben diverso da quei poveri disgraziati con i quali si faceva vedere Ginger, i cui geni da “perdente” la portavano ad accontentarsi di qualsiasi muscoloso e comune giovanotto.


Tutti sapevano che Al era un abilissimo farabutto, un venditore di illusioni arricchitosi grazie alle affabulatorie promesse di guadagno con le quale si impadroniva senza scrupoli del denaro di quelli che gliel’affidavano, ma Jasmine, prigioniera della propria immaginazione, riluttante a prendere atto della realtà, non voleva crederci, sebbene nella truffa fosse incappata la stessa Ginger. Allo stesso modo, la  donna non voleva vedere i numerosi segnali dell’imminente crisi matrimoniale, che presto l’avrebbe travolta, privandola di balocchi e profumi, di frequentazioni mondane, di vernissages, di cene nelle case dell’Upper East Side e del Village, ovvero delle attenzioni e dei commenti di tutti gli amici che la lodavano per il gusto degli abiti e per lo splendore dei gioielli.


Insieme al matrimonio, purtroppo, stava entrando in crisi quell’equilibrio fragilissimo sul quale la donna aveva costruito la propria menzognera identità. Da New York, Jasmine era stata costretta a trasferirsi a San Francisco, dove Ginger la generosa, priva dei geni preziosi del successo, l’avrebbe aiutata.

 

 

 

 

Il racconto non è diacronico e neppure lineare: è la stessa Jasmine che, raccontando di sé alla passeggera che siede vicino a lei sull’aereo per San Francisco, affianca il racconto del passato (bellissimi e del tutto naturali i flashback) al presente in cui si smarrisce, incapace di prendere atto dell'avvenuto mutamento del mondo.


È la realtà post-industriale di San Francisco, che irrompe drammaticamente nel film, dove i lavoratori di un tempo non troppo lontano ora si arrabattano, cercando di riciclarsi, all’insegna della più assoluta precarietà, in una realtà produttiva che sta cambiando rapidamente e che travolge la stessa Ginger, che si difende meglio di lei, però, grazie alla forza che le arriva dal suo “proletario” realismo e dalla sua umanità.

 

Rivisto dopo molti anni, si direbbe che questo amaro e insolito film di Woody Allen sia invecchiato molto bene, come se, raccontando l'inizio della crisi che ancora ci angoscia, disegnasse, con tratti leggeri e preveggenti, il nostro persistente disincanto

 

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