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Of Freaks and Men

Regia di Aleksej Balabanov vedi scheda film

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La recensione su Of Freaks and Men

di starbook
10 stelle

Un fake-classic-extreme con inserti visivi che ricordano i loop proiettati all’interno dei bordelli ante litteram. Decisamente non per tutti ma splendidamente Off. 

In una San Pietroburgo dei primi del novecento, mentre l'aristocrazia si crogiola nei suoi agi, all'esterno e sottotraccia, prezzolati lestofanti, precursori famelici e perversi della pornografia russa, con l’ausilio delle loro conoscenze nel campo dell'immagine in movimento e partendo dall’esperienza in campo fotografico, arrivano a concepire la riproduzione, ben più scioccante, di immagini morbose che hanno per soggetto 'freaks umani', nella fattispecie due gemelli siamesi ed una cieca laidamente esposti al pubblico.

Tramite il ricatto e la violenza prendono posto nei salotti bene dove, forzando il volere di povere madri e figlie che diventeranno anch'esse 'modelle' nell'infame piano, con maestria e con intento pruriginoso riescono a compiacere 'l'occhio di chi guarda': archetipo osceno e forse ironico della nascita del Cinema.

Il tutto come strumento voyeristico, sfacciato e impudico, sottile, perverso e pedissequo dello scrutare e stimolare.

I cattivi-normali si confondano con i mostri-buoni in uno switch che giunge fino alle estreme conseguenze: Putilov, l’operatore, da mestierante coatto diventa maestro, la giovane Liza da sottomessa ad ‘attrice’ del proprio destino, i piccoli freaks da vittime a carnefici.   

Girato con una fotografia talentuosa ed una resa sgranata, come fosse una pellicola d'epoca, ma soprattutto con una tinta color seppia fulgida,a tratti abbaccinante, che riesce a disorientare ed annichilire lo spettatore.

I personaggi delineati da Balabanov sono maschere impenitenti, ciniche e spietate, interpretate dai soliti attori feticcio di cui si fida e dei quali non può fare a meno.

Ricorda la geniale pellicola di Powell (Peeping Tom) anche se il richiamo più evidente, fin dal titolo, è a 'Freaks', il capolavoro anch'esso così marcatamente eccessivo e 'scorretto', di Browning.

Il grande regista russo Aleksej Balabanov, prematuramente scomparso nel 2013, ci ha lasciato questo capolavoro che purtroppo è rimasto ai più misconosciuto.

Qualcuno disse, sarcasticamente, che la dipartita risulta la più grande mossa di marketing possibile ma oramai, a quasi 5 anni di distanza e almeno in Italia, questo non sembra valere per le opere di Balabanov che rischiano, così, un immeritato oblio.

Questo 'Of freaks and men' diventa evocativo di un'epoca che a Noi può sembrare così lontana ma che, pensandoci bene, 'dista' solo 100 anni, oltre che un tributo all’invenzione ‘meravigliosa’ dei fratelli Lumiere.

 

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