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La ragazza con la valigia

Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film

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La recensione su La ragazza con la valigia

di LorCio
8 stelle

Melodramma di appassionata delicatezza, La ragazza con la valigia colpisce per il suo lieve e malinconico tocco. Tocco di fata, d’altronde: Valerio Zurlini è uno degli autori italiani più sottostimati, una personalità rara e preziosa. Qui, alle porte degli anni sessanta, costruisce uno dei ritratti femminili più belli ed intensi del dopoguerra: la Aida del film è un personaggio di altissima caratura etica, la cui esistenza turbolenta è attraversata con la dolce e scafata inquietudine così ben raccontata dalle espressioni che le conferisce Claudia Cardinale, davvero stupenda con la voce straniante della grande Adriana Asti. Zurlini l’accarezza con soavità, le mette in bocca frasi dure, la getta in un mondo ipocrita in cui è smarrita per troppo candore. Dopotutto, allo stesso tempo, Aida è un personaggio funzionale all’opera: la sua esperienza mette in luce l’affresco moralmente spietato della borghesia provinciale, ben rappresentata dal seduttore Marcello e dalla zia di questi, dove ci si affida ad un prete per mettere le pezze ai propri errori (un pratico e svelto Romolo Valli che insegna matematica e si tocca i peli della barba).

 

Pur riflettendosi in Lorenzo, il fratello di Marcello che si innamora di Aida, Zurlini e i suoi sceneggiatori (particolarissimo dream team: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Enrico Medioli e Giuseppe Patroni Griffi) non gli risparmiano critiche, avvolgendolo nella seconda parte del racconto in una sottile ambiguità. Gli è però concessa la riscossa umana: lo struggente finale ne è la dimostrazione. Tra l’altro è un film in cui gli sguardi hanno una valenza importante e sono tante le scene in cui i due personaggi si sfuggono e si incontrano, non ammettendo mai fino in fondo il sentimento che in loro è cresciuto a poco a poco (se non nell’epilogo). Storia d’amore e d’amicizia, nonché racconto di formazione, velata di una tenerezza sensibile e magnifica, andrebbe ricordata almeno una memorabile sequenza: lei che esce dal bagno con l’accappatoio giallo, scende lo scalone della sfarzosa casa di Lorenzo, mentre ascolta la Celeste Aida cantata da Beniamino Gigli (infilata da Lorenzo nel mangiadischi), i lori incroci di sguardi, la percezione dell’amore tra i due. Splendido. Poi, certo, La ragazza con la valigia è attualissimo, ma questo avvalora il suo status di grande classico.

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