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Quien sabe?

Regia di Damiano Damiani vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Quien sabe?

di poggy
8 stelle

Indubbiamente, Quien sabe? è un film dal forte sottotesto politico, eppure riesce nell'intento di essere anche un buon pezzo di cinema e una bella storia. Soprattutto, al di là del messaggio ideologico, risaltano perosnaggi animati da passioni estreme: l'idealismo del Chuncho, il fervore mistico del Santo, il desiderio di riscatto se non di rivalsa (si veda la scena del tentato stupro) di Adelita. I rapporti che li legano sono altrettanto passionali e sanguigni, ed è proprio qui che il Niño di Lou Castel, con la sua freddezza e i suoi segreti, appare subito come una nota volutamente stonata. Nel finale El Chuncho sacrificherà l'amicizia col Niño (ironicamente, forse l'unico sentimento genuino che vediamo esprimere all'americano) ed un miraggio di benessere all'ideale rivoluzionario. Fa il paio con la scena in cui el Chuncho stesso, docilmente, si appresta a farsi fucilare dal fratello: per lui l'ideale rivoluzionario è una legge superiore a cui obbedire senza sconti, quel "centimetro di integrità" (per dirla con Alan Moore) che rende uomini e non servi, anche se "poveri, sudici, ma (..) uomini, come te, come me".

Cosa cambierei

Più Kinski per tutti!

Su Martine Beswick

Bella e fiera come da copione.

Su Lou Castel

Una faccia moderna (credo che ci siano almeno un paio di attori americani, oggi, che gli assomigliano), ma anche per eseigenze detate dal ruolo non ha più di tanto occasione di brillare.

Su Klaus Kinski

L'unica pecca è che il suo ruolo è davvero limitato: tuttavia vederlo gettare bombe a mano vestito con un saio da frate è già di per sé epico.

Su Gian Maria Volonté

Letteralmente scatenato, vitalissimo, il suo Chuncho è "il lato chiaro della forza" rispetto ai villain messicani interpretati per Leone. Da solo "fa" il film, attraversandolo con un'energia contagiosa, passando dalla furia rivoluzionaria ad una goffa ingenuità che fa quasi tenerezza.

Su Damiano Damiani

Più al servizio della storia e degli attori che di un "respiro" leoniano. Grande l'ultima inquadratura: c'è un'unica strada possibile, stretta e pericolosa, ma sappiamo che si aprirà sull'orizzonte...

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