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Land Shark - Rischio a Wall Street

Regia di Austin Chick vedi scheda film

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La recensione su Land Shark - Rischio a Wall Street

di scapigliato
9 stelle

Il fantasma e il terribile ricordo delle Torri Gemelle ha creato un genere cinematografico a sé. Tra disaster-movie, film di denuncia, dramma intimista o anche action-movie, numerose sono le pellicole che nel bene o nel male, centralmente o marginalmente, trattano l’argomento. Il film di Austin Chick, con un Josh Hartnett in piena maturità attorica, sfiora il tema, lo lascia sullo sfondo, anche letteralmente inquadrando le Twin Towers da una finestra di fronte, ma ne è consapevolmente legato.

Un film solido, ben diretto ed interpretato - con un inquietante cammeo di David Bowie - che scava nell’animo arrivista di un uomo di successo, un asso della finanza e degli affari, bello e desiderato e soprattutto giovane, con un valore di aggressivtà aggiunto che fa la differenza anche nei confronti del fratello maggiore e dei suoi genitori. Il Tom Sterling di Josh Hartnett è uno squalo in t-shirt, dal cuore buono ma irrimediabilmente compromesso con il mondo dei soldi, del dio denaro, della pecunia a tutti i costi. Incapace di una vita affettiva e sessuale - paga prostitute d’alto bordo e non ci è dato sapere se consuma realmente, e nel caso lo facesse se è un atto macchinoso e senza piacere carnale - il protagonista crolla prima della crisi economica e prima delle Torri Gemelle. Il suo è un crollo più intimo e individualista, che s’avverte sia grazie ad una sceneggiatura interamente votata al personaggio, che lo segue ovunque, dotata anche di componenti estetiche gravi, colori forti che cozzano con le ombre e le oscurità di luoghi e anime, sia anche grazie alla precisa e dosata interpretazione dell’attore di St. Paul, Minnesota, che sa calibrare il gesto attorico implodendo il suo crollo personale facendoci ugualmente sentire l’enorme botto prodotto dal disfacimento dei suoi pilastri.

L’antieroe finanziario rappresentato in August può ben essere quella fetta dell’anima americana che vede il successo come segno di salvezza religiosa e allo stesso tempo come l'unico obiettivo di un’esistenza vuota fondata solo sull’accumulo di ricchezza invece che su valori ed esperienze civili. Da questo punto di vista, la regia predilige l’attorialità del personaggio, il suo ruolo nel sistema dei personaggi e le sue conseguenti relazioni con gli stessi. Inoltre, aiutandosi con scelte visive e sonore che vanno a commentare ulteriormente la lividità della storia e la lisergica percezione della nostalgia, il personaggio di Hartnett viene fotografato in un mondo che sta crollando e di cui lui stesso ne è simbolo e segno premonitore.

 

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