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L'uomo che prende gli schiaffi

Regia di Victor Sjöström vedi scheda film

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La recensione su L'uomo che prende gli schiaffi

di mm40
8 stelle

L'uomo che prende gli schiaffi non è un generico omaggio alla figura del clown: è un'interpretazione, piuttosto, di tale ruolo come di uno strumento che l'arte utilizza per suscitare il riso - e quindi la gioia - del pubblico (anche degli stolti e dei malvagi, sottolinea il film). E, in fondo, la vita è amare e ridere. Sjostrom e Carey Wilson adattano l'omonima opera teatrale di Leonid Andreyev affidando il ruolo centrale al bravo Lon Chaney, specializzato in horror e ruoli che prevedevano massicce dosi di trasformismo: uno scienziato che diventa clown era sicuramente un personaggio nelle sue corde. E allo stesso tempo non doveva essere una metamorfosi facilmente recepibile dal pubblico americano (è questo un film della MGM, il primo in terra statunitense per il regista svedese), la cui mentalità è fisiologicamente impostata sulla scalata sociale e sui sogni di benessere: ma qui tutto ciò che interessa al protagonista è fare ridere quanta più gente possibile. Neppure si indigna alla ragazza che gli ride in faccia alla sua proposta di matrimonio: in fondo, lui è pur sempre un clown ed è questa la reazione più ovvia nei suoi confronti. Ma attenzione, perchè non è neppure un film dalla morale 'cristiana' (porgi l'altra guancia), in cui si voglia suggerire il perdono come arma più potente da usare contro i propri nemici: anzi, giunto alla resa dei conti finali il nostro eroe non esita a fare sbranare da un leone i suoi due aguzzini. Il che probabilmente non deve suonare come una vendetta, quanto come una reazione doverosa, una punizione necessaria per chi ha dimostrato di non avere un briciolo di cuore nè di dignità. Ed è una punizione che viene impartita senza troppo esitare, poichè anche al clown spetta la morte: giustizia è fatta e si può tornare a ridere. Infine il film rappresenta allo stesso tempo anche un'efficace parabola 'socialista' (nel senso primitivo del termine) per l'accanimento contro le classi agiate ed il discorso sotteso di pari dignità fra i vari strati sociali. Sjostrom, che oltreoceano prese il vezzo di rinominarsi Seastrom, è anche produttore. Da notare alcuni raccordi 'moderni', come quello in apertura e chiusura della prima sequenza di esibizioni circensi, che inquadra il tendone dall'esterno. 8/10.

Sulla trama

Paul, scienziato che ha fatto una scoperta rivoluzionaria, si vede soffiare il merito delle sue ricerche dal (presunto) amico Barone Regnard, che pure si rivela amante di sua moglie. Paul abbandona tutto per andare a fare il clown: come 'uomo che prende gli schiaffi' ha grande successo ed è felice di fare ridere tanta gente. Ma il Barone torna sulla sua strada, quando una ballerina, figlia di un nobile decaduto, entra nelle mire dello spudorato nobile...

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