Regia di Asghar Farhadi vedi scheda film
Ahmad, iraniano, torna in Francia, a Parigi per ufficializzare il divorzio con Marie che ora ha una relazione sentimentale con un altro uomo.
L'uomo trova all'arrivo, una Parigi buia umida e piovosa, la pioggia in certi momenti sembra entrare nelle auto e nelle case, ecco proprio la casa di Marie, che vive con due bimbi e una ragazzina di nome Lucie, e' una sorta di protagonista della storia, la donna vi vive con le due figlie, avute da un precedente matrimonio e poi col piccolo figlio del nuovo compagno. E' una villetta di un quartiere anonimo della capitale francese, molto accogliente se fosse rimessa in ordine. La pittura alle pareti, per vari motivi viene rinviata, dunque c'e' un disordine tale che basta sbagliare passo che si possono rovesciare le latte con i colori o inciampare nei teli stesi per terra, poi si sa', che dove ci sono bambini la parola ordine non esiste.
L'appartamento e' uguale alla vita dei protagonisti; mai a posto e in continuo tormento per svariati motivi, anche atrocemente drammatici.
Lucie e' infatti una ragazzina che ha un sacco di problemi, primo dei quali, l'odiare la nuova relazione della madre, Ahmad che ha avuto un passato non proprio felice, cerca in tutti i modi di far tornare la serenita' tra mamma e figlia, ma una serie di episodi faranno luce sul tentato suicidio della moglie del compagno di Marie, dove e' coinvolta, anche se indirettamente, Lucie.
Il protagonista Ahamad e' un giovane uomo colto, buono e molto altruista, mentre Marie, ha un modo di vivere ambiguo e mai schietto e sincero, penso che la donna alla fine sia come la sua graziosa casa; una persona incompiuta, se mi si vuole lasciare scrivere, questa brutta parola, perche e' proprio l'inconcludenza che a lla fine coinvolge tutti i protagonisti in modo particolare la donna, c'e' sempre nel film una specie di inquietudine che coinvolge lo spettatore, a tal punto da rimanere con l'amaro in bocca per certe piccole cose finite malamente.
Una straordinaria parte la fa' il protagonista piu' piccolo, veramente bravo e cocciutamente impegnato nel difendere, le sue piccole, ma non per questo meno impotanti, ragioni.
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