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Eastern Boys

Regia di Robin Campillo vedi scheda film

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GIMON 82

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Eastern Boys

di GIMON 82
10 stelle

"Gare du nord":una stazione parigina,la telecamera si muove dall'alto,mostrandoci un qualcosa.
Si viene proiettati nell'universo da "branco" di un gruppo di giovani.
Migranti senza scelta e catapultati verso un eldorado di sogni,che molte volte non sono tali.Si spingono,scherzano tra loro,stazionano in un Mcdonald,ma sopratutto si "vendono" agli occhi dei passanti.Marek è uno di loro,passeggia per l'immenso spazio ferroviario, inseguito e poi "incrociato" dal cinquantenne Daniel.
Poche parole di "francoinglese" prima di stabilire dove e come rivedersi.
"Eastern boys" ha un inizion solido,emblematico,spiegato da immagini altamente realistiche.
Il cinquantenne Daniel è invece un "parallelismo" di quei giovani,osserva Marek con la fame di appropriarsene,di far sua una gioventu' che oramai gli è sfuggita.
Robin Campillo ci regala cosi' lo spazio immenso della "Gare du nord" ,di giovani dell'est:russi,ucraini,moldavi e ceceni.
Ma dallo spazio all'aperto "cadiamo" nel microcosmo d'un elegante appartamento borghese,Daniel si aspetta Marek,ma la sua casa è invasa da una "colonia" straniera.
Giovani aggressivi e baldanzosi,"invasori" d'una terra civile che non è la loro.E' un passaggio straordinario quello dell'appartamento,per certi versi potrebbe ricordare "Funny Games".La metafora dell'"invasione" è utilizzata da Campillo per sottolineare una delle tante tematiche che abbracciano questo film.Il cinquantenne Daniel rimane invece stordito e spaventato,si lascia trafugare oggetti di valore,eppure rimane li nel mezzo,a "scatenarsi" in balli da disco dance,senza opporvi la minima resistenza.
Daniel conduce senz'altro un esistenza grigia e ordinaria,segnata dalla solitudine.Il "branco" (capeggiato da un giovane russo dal nome equivoco di "Boss") arriva a scardinare un ordine precostituito,mette in discussione la vita "civilizzata",ne ribalta e devasta gli schemi,tentando di appropriarsi d'un benessere materiale a cui non puo' accedere.
Societa',emozioni e passioni fluiscono in questo bellissimo film,d'una regia curata,composta di riprese e dissolvenze sui volti dei personaggi,in capitoli che sviluppano la vicenda secondo i canoni dell'emozione.
Emblematiche percio' le performance degli attori,da quella calibrata e delicata di Olivier Rabourdin,controbilanciata dalla straordinaria performance del giovane "Boss", Danil Vorobyev.
L'aggressivita' e la dolcezza che si scontrano tra loro,bilanciate dall'"ingenuita'" e la fame di bisogno/amore di Marek Rouslan,interpretato ottimamente da Kirill Emelyanov.
"EASTERN BOYS" diviene cosi' una parabola calzante con l'attualita' odierna,con le frontiere dell'immigrazione "aperte al mondo";sul bisogno di tanti giovani di trovarvi uno spazio all'interno di esso.
Il tutto si svolge in una cornice "sentimentale",il rapporto tra Daniel e Marek/Rouslan è la sedimentazione di tanti dolori e solitudini.
Il primo incontro è mercenario,d'un ampia "crudezza" che la regia bilancia in inquadrature delicate,che agguantano carezze e scampoli d'epidermide,"appicicandosi" a loro.
Ci sarebbe il rischio a questo punto di cadere nello "scabroso",d'una relazione sessuale tra due eta' distanti tra loro.
Ma tutto cio' non accade,Daniel e Marek/Rouslan si accorgono di essere vicini nell'essere "Orfani" d'un qualcosa,il loro avvicinarsi e "riempirsi" nella solitudine,diviene un qualcosa di consolidato.
Tra scambi di piaceri(fisici ed economici)andra' affinandosi un sentimento sempre piu' partecipe,cedente il posto ad un idillio amorevole di tipo filiale.
Bisognera' pero' fare i conti col "branco",quello che ti copre,protegge e "accudisce";rendendoti cosi' uno schiavo.
Ed è ora che il film cambia "pelle",dalla dolcezza e delicatezza iniziale si passa ad una costruzione quasi da "thriller".
Il racconto e la scrittura assumono connotati adrenalinici,le inquadrature e riprese divengono totalizzanti e aggressive.
La telecamera a mano entra in un dubbio centro d'accoglienza,ci trasporta nel suo interno,segue le crude fasi d'un "rapimento",l'inseguimento della polizia.
Fasi di sussulto che elevano quest'opera,la rendono completa anche nella pura azione.Il "branco" è sconfitto,ne rimarra' un lupo solitario,oramai senza bussola.La vera vita e i veri sentimenti cominciano ora........

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