Espandi menu
cerca
Quel pomeriggio di un giorno da cani

Regia di Sidney Lumet vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Furetto60

Furetto60

Iscritto dal 15 dicembre 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci 45
  • Post -
  • Recensioni 2005
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Quel pomeriggio di un giorno da cani

di Furetto60
8 stelle

Ottimo Thriller-poliziesco, ispirato ad una storia vera

Tre rapinatori  assaltano una banca, poco prima dell'orario di chiusura, ma il  più giovane del gruppo, spaventato rinuncia.Rimangono Sonny e Sal, due reduci dal Vietnam, che bloccano il personale e  prelevano tutto ciò che trovano sui banchi, ma al momento di uscire, incappano nella polizia,schierata all'esterno,evidentemente richiamata lì da un fortuito incidente.Imprigionati all'interno dell'edificio, con numerosi dipendenti, i due si vedranno costretti  a negoziare con le autorità,chiedendo di poter fuggire a bordo di un aereo.Nel frattempo,grazie ad un comportamento umano e comprensivo, avranno modo di fraternizzare con gli ostaggi,i quali a loro volta, si affezioneranno a loro, nella più classica e tipica "sindrome di Stoccolma"Durante l'assedio, le  loro drammatiche storie personali, diventeranno di pubblico dominio e la gente che si è raccolta fuori per seguire l'evento, paradossalmente finirà col simpatizzare  per loro..Il finale sarà tragico.

Il film, fu una ricostruzione minuziosa di un episodio reale di cronaca nera, avvenuto in una banca di new York,  nel quartiere di Broklin,nel 1972,Realizzata da Lumet che ne  ricavò un  efficacissimo thriller-poliziesco,coniugandolo con una  spietata  analisi sull'emarginazione sociale,molti reduci dopo il rientro in patria,non riuscivano a trovare la loro dimensione,e faticavano ad integrarsi,quindi sbandati e senza lavoro,andavano alla deriva,compiendo atti stupidi e  criminali.Il regista non risparmiò nemmeno una feroce critica, agli  organi istituzionali, alle forze  dell'ordine e al potere subdolo  dei mass-media,che pur di fare audience,erano e sono disposti a qualsiasi manipolazione della realtà.Al Pacino diede il volto a Sonny, regalando una performance di livello altissimo come sempre.La sceneggiatura era brillante,i dialoghi e le battute surreali,  tra il drammatico e il grottesco.

Il film è "un cult" nel suo genere.

.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati