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I sogni segreti di Walter Mitty

Regia di Ben Stiller vedi scheda film

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La recensione su I sogni segreti di Walter Mitty

di myHusky
6 stelle

Walter Mitty corre. Corre con la sua valigetta, sulla bici, sullo skateboard, tra i paesaggi mozzafiato dell'Islanda ma, soprattutto, corre lontano con la sua mente spesso "incantata".
Walter Mitty è il protagonista dell'ultimo film diretto e interpretato da Ben Stiller, dal titolo The Secret Life of Walter Mitty.
Remake di Sogni Proibiti (1947) e tratto da un racconto del 1939 di James Thurber, l'ultima fatica dell'attore/regista statunitense, ormai al suo quinto lungometraggio, è un piccolo racconto di un uomo che sperimenta sulla propria pelle il passaggio dall'ordinario allo straordinario, dalla piattezza di una vita senza soddisfazioni e senza glorie ad un'esperienza totalizzante e sconvolgente. 

Walter Mitty è il caporeparto dell'archivio negativi di un importante magazine, di nome Life. Impegnato, da 16 anni, nello sviluppo delle fotografie della rivista, ha instaurato un rapporto di conoscenza a distanza con Sean O'Connell, un temerario fotoreporter che ha spesso collaborato con Life.
Mitty, però, è anche un accanito sognatore, di quelli che si fermano per strada e, senza una precisa ragione, si immaginano situazioni improbabili e temerarie, in netta antitesti al proprio stile di vita. Il nostro protagonista, infatti, è un uomo che avrebbe sempre voluto viaggiare, affrontare grandi sfide e provare esperienze totalizzanti, ma che purtroppo, un po' per sfortuna e un po' per carattere, non è mai riuscito nei suoi intenti. La stabile e noiosa condizione di Walter è, però, destinata ad un grande cambiamento. 
La vendita della rivista e la sua trasformazione in una testata online, diventa il pretesto per poter rovesciare e sconvolgere definitivamente lo stato delle cose. Mitty, infatti, è al lavoro sull'ultima copertina del magazine: deve rintracciare la venticinquesima foto dell'ultimo rullino inviatogli da Sean. Assieme alla sua collega Cheryl, della quale è innamorato, inizierà una ricerca allo "scatto perduto"; ricerca che lo porterà ai confini del mondo, fino a raggiungere prima la Groenlandia e l'Islanda e, infine, le lontane vette dell'Himalaya. 

The Secret Life of Walter Mitty racconta un viaggio formativo, a colpi di efficaci sentenze e paesaggi mozzafiato.
Ben Stiller riesce a gestire abbastanza bene il racconto, consegnandoci un prodotto fresco e godibile e, al tempo stesso, potente ed educativo. Una commedia d'avventura che si discosta parecchio dalla comicità demenziale tipica del gruppo Frat Pack e che ci insegna quanto sia importante provare, almeno una volta, ad inseguire i propri sogni. Certamente, non mancano alcuni difetti: la narrazzione, spesso e volentieri, procede molto rapidamente e i tagli di montaggio, in certi casi, risultano eccessivi; la ricerca della grandiosità e della spettacolarità rende alcune situazioni poco credibili e un po' troppo forzate; i personaggi, molto semplici e poco caratterizzati, sono analizzati superficialmente e, per questo, non presentano un vero e proprio spessore psicologico. L'eccessiva intensità, in alcuni casi, e il ridotto trattamento degli elementi diegetici, in altri, crea un divario che non può passare facilmente inosservato.
Al di là di queste carenze, però, il risultato finale è (con moderazione) da considerarsi soddisfacente.

La grande forza del film (non ci vuole molto a capirlo) sta nella grandiosità delle immagini e, quindi, nella ottima fotografia. Seguire Ben Stiller tra le autostrade dell'Islanda o osservare con lui e con Sean Penn (il fotoreporter Sean O'Connell) il leopardo delle nevi diventa un'esperienza dalla grande potenza visiva. 
Certo, le formidabili sequenze immerse in quella natura così arida e affascinante fanno riflettere: il film, senza Himalaya o Groenlandia, sarebbe stato lo stesso? Molto probabilmente no, a dimostrazione di un progetto non riuscito nella sua completezza. Ma i grandi paesaggi ci sono; perché non goderceli?

The Secret Life of Walter Mitty è una prova che, nonostante tutti i suoi difetti e i suoi limiti, riesce a soddisfare, senza risultare troppo banale o superficiale. Non un film esaltante o importante, niente di tutto questo, ma un prodotto che, nella sua piccola e avvincente ricerca, si fa apprezzare. 

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