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Dietro i candelabri

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dietro i candelabri

di zombi
8 stelle

ragazzi che bel film. scintillante(che banale nevvero....)film per la televisione(dico!.... per la televisione)firmato HBO quindi sinonimo di qualità, alta..... i paragoni coi nostri film televisivi, li lascio da parte, è un pò come sparare a bruciapelo su di un tenero cucciolo di san bernardo appena partorito. un biopic financo classico su di una leggenda americana di cui conoscevo il nome per sentito dire, senza mai aver sentito il desiderio di approfondire. la gente lo adorava e non sentiva il bisogno di andare a spostare i candelabri per vedere cosa nascondevano, e per loro non nascondevano nulla. lui del resto non amava gli artisti come jane fonda che si facevano paladini di passioni politiche, magari avverse al governo, e anzi plaudiva il film "sul lago dorato" in cui compariva a fianco del padre anziano come in una riunone familiare finalmente riappacificatrice. come il povero rock hudson aveva una moglie fittizia e dal film risulta che a differenza da come si vendeva scott thorson, aveva cercato di amare le donne ma proprio non vi era riuscito. il film parla del periodo in cui scott thorson divenne l'amante di liberace, introdotto a lui da un amico comune(bakula in perfetto look gay baffoni a manubrio). liquidato il protegé precedente(jackson)che conosciamo in una scena molto bella in cui scott è al cospetto del dio diamantato, mentre questo mangia scimmiottandolo, scott diviene il nuovo amico. liberace lentamente lo fagocita chiedendogli addirittura di fare un intervento di chirurgia plastica per somigliargli. e scott soccombe a tutto perchè lo ama. soderberg lavoro molto sul look del film per far si che l'atmosfera dance di fine settanta e primi ottanta sia non solo un decor costoso di produzione. l'illusione che tutto gli fosse permesso in quanto liberace, lo portava(stando ovviamente a thorson)a frequentare pericolosamente posti come i glory holes, posticini divertenti in cui(per chi non lo sapesse)infili l'oggetto che tutti ben sappiamo in un buco e qualcuno è pronto a farne buon uso. il biopic televisivo stile "basato su di una storia vera" prosegue sino all'infausta fine. passando per il declino di scott thorson, a decor passato di moda, per un oggettino biondo coi baffetti più giovane. quello a cui assistiamo lo sappiamo dal libro che thorson ha scritto. anche tutto l'amore che liberace provò per scott, ricambiato abbondantemente, non possiamo sapere se è vero. possiamo solamente intuirlo da questa luxury dramatization di una novel. una soap hard interpretata splendidamente da attori in gran spolvero a cominciare ovviamente da un michale douglas nell'interpretazione di una vita, proseguendo giustamente con matt damon l'attore americano migliore della sua generazione, e passando per dan aykroyd e una debbie reynolds che proprio non avevo riconosciuto se non leggendola nei crediti. anche gli imperatori prima o poi muoiono e stando a wiki, anche il museo che ha chiuso al pubblico nel 2010, pare faccia fatica a trovare una data di ri-apertura. dietro i candelabri stile kitsch imperiale pare ci sia della sozzeria. la sozzeria tipica di certa hollywood babilonia impersonata brillantemente da douglas in pelliccia bianca dietro la porticina di uno stanzino di un negozio porno. lo scandalo di un amore che non riteneva opportuno dire il suo nome. 

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