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Lei

Regia di Spike Jonze vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Lei

di GIMON 82
8 stelle

Diario dell'alienazione contemporanea,"Her" è la messa in prova attuale (e futuribile) della complessita' dei rapporti interpersonali,dell'agorafobia sociale che pervade i solitari nelle grandi metropoli.

Joaquin Phoenix è il volto,la cui prima immagine ci viene regalata nell'intensita' di uno sguardo triste,immalinconito dalla fine d'un matrimonio.Phoenix che abbandona la galleria di personaggi disturbati visti in "The Master" o nel recente "C'era una volta a New York",indossandone le vesti di Theodore,scrittore "a noleggio" dall'animo sensibile.

Il volto di Theodore è la maschera o se vogliamo l'animo di un tessuto sociale arricchito nel materialismo ma impoverito nelle relazioni umane.

Joaquin Phoenix

Lei (2013): Joaquin Phoenix

Quella di Spike Jonze è un opera prettamente contemporanea,assiemata da riprese grandangolari dal tono affascinante,di un "tandem" metropolitano composto da Los Angeles e Shanghai.

Spazi di grattacieli immensi,d'una modernita' affascinante ma asfittica che rinchiudono Theodore nella nuda alienazione.Immagini esterne e interne composte da un magma visivo virtuale come rifugio o "nido" di protezione, un alcova personale  sfruttata da Theodore come spazio vitale.In "Her" la fotografia di Hoyte Van Hoytema è la summa dell'intera opera, ogni fotogramma è intenso e caloroso, donando un respiro romantico ad ogni inquadratura,quasi come un filo che lega artificio ed umano.

Perchè quella di "Her" è una bellissima e straz(n)iante parabola amorosa,un innamoramento virtuale che sfocia nel reale,prendendone le abitudini del personaggio,sfruttandone le fragili emozioni e vivendone di vita propria.

Un intelligenza artificiale installata da Theodore come viatico consolatorio diviene la "voce": umana,femminile e iperintelligente.

Quella "Lei" del titolo che viaggia su un binario parallelo al reale assumendone tuttavia la matrice del cuore umano,

la sceneggiatura e la regia  inondano ogni singolo attimo di vita nella ragione del sentimento,in una voce che ne diventa piu' animo che suono,in scampoli di passato felice e doloroso che assalgono Theodore.

La figura di Theodore è quella di molti uomini (e donne) contemporanei,di solitari misantropi che fuggono dal contatto fisico,surrogandone le mancanze in consolatori universi virtuali.

Ma la realta' nella sua durezza è li ad aspettare,a metterci alla prova nel relazionarci coi dolori passati.Tuttavia il confine tra sogno,illusione e realta' è qui labile,si sonda in ogni inquadratura,donandoci le passeggiate in solitaria di un sognatore che chiede alla vita amore e felicita'.

"Her" lascia cosi' momenti di emozione pura,di sentimenti che pur nell'artificio sono autentici,deformati da una visione moderna che si dimentica dell'epidermide e della carne,affidandosi al "suono" dell'emozione.

Joaquin Phoenix è in uno stato di grazia che si addice ai grandi attori,nella singolarita' di un animo romantico,al cospetto di una "voce" che qui è quella di Micaela Ramazzotti (comunque discreta) ma nella versione originale è di Scarlett Johansson.

Phoenix regala una prova memorabile,d'un uomo votato solamente al sentimento,alla vibrazione eterea di un cuore che è solamente metafisico e "irreale",ma tutto fa parte di attimi da vivere al massimo,fregandosene del resto.In tal senso l'amica di Thodore  Amy Adams pronuncia la frase che vale meta' film..... :"Fanculo.......la vita dura un attimo e io voglio solo gioia......." E questo Theodore sembra averlo capito bene.......voto 8.

Rooney Mara, Joaquin Phoenix

Lei (2013): Rooney Mara, Joaquin Phoenix

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