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Una notte da leoni 3

Regia di Todd Phillips vedi scheda film

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Tato88

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La recensione su Una notte da leoni 3

di Tato88
4 stelle

Il primo istinto naturale che pervade lo spettatore dopo la visione del film è quello di uscire dalla sala e assicurarsi di averci visto bene. Sì, sì! Nel poster c’è proprio scritto “The Hangover - part III”. Non ci sono errori, il film era questo. C’erano anche Alan, Stu e Phil. Loro li avevo riconosciuti, ma comunque il dubbio dovevo togliermelo. Forse la parola “Hangover” ha altri significati figurati, controlliamo nel vocabolario… No, non ci sono interpretazioni possibili: “Postumi da sbronza”. Ma nel film non vi sono sbronze, né postumi, né matrimoni, né nulla. Va bene, va bene, calmi. Riflettiamo un attimo. Stiamo aggirandoci per le piazze esterne al cinema tipo Moretti dopo che ha visto “Henry, pioggia di sangue”. Ci domandiamo instabili e inebetiti (confusi insomma), cosa diamine abbiamo visto. Sì ok, abbiamo un po’ riso. Un paio di gag erano anche buone, ma erano sempre risate strappate, in attesa del vero inizio del film (quel maledetto Hangover promesso dal titolo!!!!). Inizio che in realtà non arriva mai, se non dopo i titoli di coda. Mi sentivo scemo come Cereal Guy, il meme che fa sempre colazione e cerca di indovinare come prosegua una certa frase o un certo evento, ma si ritrova sempre a sputare i cereali: “Ah ok, ora fanno un viaggio e Alan li droga di nuovo… no. Ah ok, ora vogliono drogare Chow ma confondono i bicchieri… no. Ah ok, sta camminando con la siringa piena di droga, inciamperà e comincia l’Hangover… no. Ma mi prendi in giro?!?!”. Va bene dai, la seconda parte della trilogia era una scopiazzatura della prima, forse hanno imparato dagli errori e hanno voluto fare qualcosa di diverso… completamente diverso! Non sono nemmeno sicuro che possiamo definire questo film una commedia. L’ago della bilancia punta nettamente su thriller, con sprazzi di road movie e… santo cielo, è violentissimo! Morti a sangue freddo e teste che volano! Sempre in “Modalità Moretti” mi domando: la realizzazione di un film è composta da moltissime fasi. Il soggettista ha un’idea, la propone al regista e al produttore che l’approvano, lo sceneggiatore e il regista scrivono la sceneggiatura, il produttore la legge e l’approva, poi la si propone agli attori che accettano il ruolo, poi lo si realizza e si mostra ai distributori che l’acquistano… e nessuno si è accorto che c’è un problema grande quanto un anno luce?!?! Sul serio, non sono arrabbiato. Sono confuso, non capisco come sia potuto accadere. Ok, ma come sarebbe stato il film senza le aspettative scaturite dagli episodi precedenti? Altrettanto confuso, non riesce a decidere a quale genere appartenere. Devo aspettarmi di ridere? Di aver paura? Di scoprire chi è l’assassino? Di avere un trauma con conseguente blocco della crescita? Di sicuro non devo aspettarmi di passare una serata di relax… E quella scolaresca in vacanze che occupava le prime cinque file del cinema… mamma mia, avranno gli incubi per anni!

Però aspettate, c’è un precedente che può restituirci la speranza. Quando uscì l’ultimo episodio della serie televisiva di Neon Genesis Evangelion, il pubblico semplicemente non l’accettò e chiese un altro finale. “The End of Evangelion”, che sbarcò addirittura in forma di lungometraggio nelle sale. Allora facciamo la stessa cosa: chiediamo alla Warner di fingere che questo film non sia mai esistito e teniamoci solo la scena dopo i titoli di coda. Veramente ragazzi, non sono né un superficiale né un fan esaltato della serie, chiedo solo giustizia. Questa è stata né più né meno che la stessa truffa operata dalla Marvel qualche settimana fa, che ci promise un Villain epocale del livello di Joker-Heath Ledger (testuali parole di Kevin Feige) e ci ha dato un attore demente (un fatto è nascondere un colpo di scena stile J.J. Abrams, un fatto è mentire spudoratamente).

Quella che è stata annunciata come un’estate del livello della Best Summer Movie Ever del 1982 è iniziata proprio male… prossima tappa “Man Of Steel”, speriamo in bene…

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