Regia di Chris Buck, Jennifer Lee (II) vedi scheda film
Personalmente non riesco ad essere ipocrita e confesso che mi aspettavo molto di più da questo Frozen e che sono rimasta delusa nel guardarlo. A detta di molti sarebbe un capolavoro, un ritorno alle radici e al vecchio stile di una volta della Disney in voga solo quando era ancora vivo il caro e buon vecchio Walt (perchè dopo la sua morte è evidente che qualcosa sia cambiato nel modo di realizzare i cartoni animati da parte della sua casa cinematografica), ma dopo averlo finalmente visto anche se con ritardo rispetto alla massa, non me la sento di unirmi al coro di voci che lo lodano e lo inseriscono addirittura nell'olimpo dei grandi classici del passato come "Mary Poppins", "Fantasia", "Biancaneve" ecc.
Prima di tutto la trama anche se carina e sviluppata benino attraverso delle belle scene e dei buoni dialoghi, è assai esile (carina soprattutto l'idea delle due sorelle unite da un rapporto di odio ed amore in cui ovviamente prevale quello dell'amore). Trae molto liberamente ispirazione dalla ben più elaborata e stupenda fiaba di Christian Andersen, "La regina delle nevi", ma sovrabbonda di canzonette trascurabili e noiose di cui se ne distinguono una o due al massimo. Certamente un bel vedere la grafica tridimensionale, ricca di belle ambientazioni (stupenda in maniera particolare la riproduzione del castello di Arendelle che pare si ispiri a due dimore: il castello medievale di Akershus ad Oslo e la residenza reale Stiftsgården della città di Trondheim, una delle costruzioni in legno più grandi della Scandinavia), ma mescolare dei bei disegni a delle musichette mediocri non rende davvero buona la qualità di un film d'animazione, specialmente se targato Disney.
La storia come già detto concede diversi bei momenti, ma purtroppo le canzoni spezzano con insistenza lo scorrere della narrazione rivelandosi davvero irritanti ad un certo punto. Canzoni peraltro per la maggior parte anonime penalizzate tuttavia da un ridicolo doppiaggio italiano - bisogna dirlo - che non solo non rimangono impresse nella mente, ma che veramente disturbano la visione di per sè già un pochino tediosa che offre. Di scene memorabili che emozionino davvero poi non è che ce ne siano tante a parte quelle iniziali introduttive e quelle finali (la più commovente ed emozionante è certamente quella di Anna che viene accidentalmente trasformata in statua di ghiaccio mentre si lancia a salvare la vita a sua sorella Anna) ed i personaggi anche se simpatici, sanno di già visto e riciclato. Sono caratterizzati bene certamente (alcuni personaggi secondari come il pupazzetto di neve Olaf anche più di quelli principali a dire il vero), ma in qualche modo ricordano sempre protagonisti di altri film d'animazione del passato. Mi spiace dirlo, ma questo Frozen è definitivamente un'opera sopravvalutata riuscita solo a metà e forse adatta a piacere soprattutto ai bambini appartenente ad una fascia d'età piuttosto bassa.
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