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All Is Lost

Regia di J.C. Chandor vedi scheda film

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La recensione su All Is Lost

di alan smithee
6 stelle

TFF 2013 - FESTA MOBILE
"Tutto è perduto. Tutto quello che poteva essere fatto è stato tentato, ora non resta che lasciarsi andare al proprio destino". Dopo un breve incipit con l'io narrante del solo uomo e protagonista di questa serrata lotta per la sopravvivenza, il regista J.C.Chandor decide (saggiamente) di far tacere per sempre il suo personaggio e di farlo agire: una strenua lotta per la sopravvivenza che coglie un mattino un uomo sulla sua elegante barca a vela, appena si accorge che un forte getto d'acqua sta allagando la stiva: un container alla deriva, probabilmente caduto da un cargo, ha dilaniato lo scafo dell'imbarcazione, che si sta velocemente allagando. Assistiamo l'uomo, tenace e non certo arrendevole, agli strenui tentativi di arginare la falla, poi di evitare che l'imbarcaziine si imbatta ed affondi. Tutto vano, tutto inutile: solo, su un canotto di salvataggio per i restanti cinque giorni in balia di mare mosso, squali, assenza di acqua e cibo. Narrato egregiamente e senza sentimentalismi facili o piagnistei inutili, All is lost trova in Robert Redford un divo intelligente che sa trattenersi per restare credibile senza scene madri esasperate o fuori luogo. Peccato che in tutto questo suo assennato agire il divo, proprio in quanto tale, da sempre bellissimo esteticamente, ma anche uomo intelligente, regista impegnato e uomo di lancio per un cinema e una cultura di contenuti piu' che di fronzoli, non riesca a rinunciare al suo caschetto biondo da ragazzetto modello, francamente da quasi un ventennio decisamente fuori luogo se non ridicolo. Irrinunciabile come quello della Carrà,  il ciuffo biondo di Redford ci fornisce un naufrago coraggioso che tuttavia ci pare esteticamente realistico come un Geppetto in lotta con le onde e con la natura selvaggia, in luogo della balena collodiana. È solo un piccolo, malizioso ma innocuo appunto per un autore che ci piacerebbe vedere andar oltre certi piccoli sciocchi vezzi. La scena finale della resa con Redford che si inabissa tra i flutti, la consideriamo una bufala che, contraria anche ad ogni legge della fisica, si spera proprio non volesse almeno citare la scena simile ed indimenticata (ma in quel magico contesto decisamente piu' opportuna) del capolavoro L'Atalante di Vigo, con l'eterea Dita Parlo che si libra investe bianca tra le acque salmastre della Senna.

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