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Diamanti sporchi di sangue

Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Diamanti sporchi di sangue

di sasso67
6 stelle

Diamanti sporchi di sangue appartiene alla parabola discendente della cinematografia di Di Leo e del genere noir/poliziesco all'italiana (non lo definirei poliziottesco, perché qui non sono protagonisti i questurini di volta in volta interpretati dai vari Maurizio Merli, Franco Gasparri, Luc Merenda o altri). Sono pochi i soldi per girare e poche le speranze di ricavare un guadagno dalla visione del film nelle sale: difficoltà burocratiche e il periodo nero degli anni di piombo (pare che il film sia uscito a Roma il 17 marzo 1978, il giorno dopo la strage di Via Fani). E tuttavia il regista pugliese riesce a piazzare qualche zampata, come l'imporre un andamento catatonico (accentuato dalla scarsa mimica facciale di Cassinelli), l'ingaggiare Martin Balsam (come ai tempi belli) per la parte del boss Rizzo, il girare un'ottima sequenza di violenza (la lotta tra Cassinelli e Capponi) e il creare un commissario di polizia untuoso - ma eticamente ineccepibile - ed a tratti comico (come nell'irresistibile scenetta con l'avvocato di Rizzo) affidato ad un altro fedelissimo del regista, cioè Vittorio Caprioli. Si resta inevitabilmente lontani da un capolavoro come Milano calibro 9: nella Roma teatro del sequestro di Moro, al criminale sconfitto è vietato persino di riscattarsi attraverso la morte.

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