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Traffici proibiti

Regia di Michael Aimette, John G. Hofmann vedi scheda film

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La recensione su Traffici proibiti

di supadany
6 stelle

L’Irlanda offre, come spesso capita, uno sfondo gradito, tanto più quando si tratta di dar vita ad una storia caratterizzata da colori e sfondi narrativi molto diversi tra loro con un’adolescenza tumultuosa, sogni e destini non sempre felici.

James (Donal Gallery) è obbligato, insieme al fratellino, a vivere con le sue tre zie in un piccolo borgo irlandese e il suo sogno nel cassetto è quello di fuggire e farsi una vita in america.

Per concretizzare questo desiderio però ha bisogno di soldi e durante una breve permanenza in Inghilterra scoprirà che rivendere giornali pornografici nella cattolicissima Irlanda potrebbe fruttargli in sacco di quattrini.

Ovviamente tanti soldi fanno presto gola alle persone sbagliate.

Pellicola che ha parecchio da raccontare e che possiede nelle pieghe della trama diversi aspetti interessanti che però non portano, salvo alcuni passaggi, a trovare spunti in grado di far elevare la situazione.

Su tutto domina il desiderio di fuga dello scaltro giovanotto, sullo sfondo sguazzano i predicozzi tipici delle persone di fede non troppo ragionata (poi pronti a prendere l’occasione al volo quando ci si mette di mezzo la grana) ed un boss locale tutt’altro che raccomandabile che prende James come aiutante, ma che certo non accetta di farsela fare sotto il naso.

Il tenore generale passa così da lieve a cupo, funziona decisamente meglio il primo aspetto (tra i discorsi arcaici delle zie e soprattutto grazie all’entusiasmo per l’arrivo delle riviste porno nel paesino), mentre il secondo non raggiunge gli aspettati livelli di pathos per limiti oggettivi di chi regge il timone (il regista) e per qualche scelta di cast non proprio adeguata (un Timothy Hutton così viscido e cattivo non è poi tanto credibile) anche se poi lo stesso presenta comunque alcuni nomi di rilievo (come Colm Meany).

Così il film finisce per mancare del piglio giusto e vincente nei momenti che dovrebbero essere risolutivi (la classe non è in vendita), risultando al più piacevole per alcune dinamiche gioviali e un po’ troppo vago, e (inutilmente) variegato nell’insieme.

Appena passabile.

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