Espandi menu
cerca
Le quattro giornate di Napoli

Regia di Nanni Loy vedi scheda film

Recensioni

L'autore

LorCio

LorCio

Iscritto dal 3 giugno 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 145
  • Post 34
  • Recensioni 1625
  • Playlist 251
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Le quattro giornate di Napoli

di LorCio
10 stelle

Realizzato in quella particolare stagione del cinema italiano in cui si rielaborava l’esperienza bellica dopo l’assordante silenzio degli anni cinquanta (qualche titolo: La grande guerra, Il generale Della Rovere, Tutti a casa, La ciociara, La lunga notte del ’43, Un giorno da leoni, Il federale), Le quattro giornate di Napoli è il film più bello ed importante di Nanni Loy. Rapsodico affresco civile consacrato al popolo napoletano, è una straordinaria tragedia popolare che contamina i codici drammatici della sceneggiata (le masse che gesticolano e si strappano i capelli: cito per tutti l’esaltante espressività di Pupella Maggio) con elementi quasi brechtiani (il pezzo di bravura della gigantesca Regina Bianchi), lo stile secco e quasi cronachistico delle parti più storiche (lo spaesamento del capitano di Gian Maria Volontè) e il pathos straziante delle scene madri (il bambino che cade sotto le bombe è Gennarino Capuozzo, a cui il film è dedicato).

 

Scritto con lucidissima cognizione da causa da un team eterogeneo (accanto a Loy, due scrittori, l’antifascista partenopeo Carlo Bernari e il genuino e malinconico Vasco Pratolini; in più la coppia, allora in gran forma, formata da Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa), è un film in cui ognuno dà il proprio contributo con sincerità e potenza (per dire: la fotografia struggente di Marcello Gatti, la musica accorata di Carlo Rustichelli, il montaggio ritmato di Ruggero Mastroianni) e che appartiene moltissimo anche a Goffredo Lombardo e alla sua migliore ideologia produttiva (cinema popolare d’altissimo profilo d’autore). Recitato in maniera anonima in omaggio alla popolazione, candidato all’Oscar per il film straniero nel 1963 e per la sceneggiatura originale nell’anno successivo (i complicati meccanismi dell’Academy), è un film figlio del suo tempo e autenticamente universale.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati