Regia di Osvaldo Civirani vedi scheda film
All'interno del 'revival' del thriller virato all'italiana (cioè pochi mezzi e tanta arte di arrangiarsi) che ebbe luogo nei primissimi anni '70 dopo gli iniziali exploit di Dario Argento, si situa anche questo lavoruccio firmato da un mestierante proveniente dalla fotografia di scena e che già aveva dato ripetutamente prova di scarsa confidenza con la macchina da presa (molto meglio Civirani se la cavava con quella fotografica). Carroll Baker è la star sul cartellone, mentre al suo fianco troviamo qualche caratterista degno di nota come George Hilton, Franco Ressel, Luciano Pigozzi, Stephen Boyd; la sceneggiatura di Tito Carpi e del regista è lievemente farraginosa, fondandosi sul solito espediente del gemello-sosia (gemella qui, in effetti) e cercando di fare leva su azione e tensione senza mai riuscire effettivamente a raggiungere livelli apprezzabili nè nell'una, nè nell'altra. Non male la colonna sonora, che è di Stelvio Cipriani; Civirani si trovava in quel momento a cavallo del suo periodo 'Franco e Ciccio', nel quale diresse 4 volte in 2 anni la coppia comica siciliana; Il diavolo a sette facce rappresenta per lui probabilmente una sorta di evasione dalla routine, ma si riconosce immediatamente per ciò che a tutti gli effetti è: un prodottino raffazzonato girato per 'cogliere l'attimo' del botteghino, favorevolmente impressionato dall'ondata di lavori analoghi usciti nei mesi precedenti. 2,5/10.
Amsterdam. Una donna viene pedinata da loschi individui; in realtà vorrebbero trovarne la sorella gemella, che è in possesso del Diavolo a sette facce, preziosissimo diamante. Quando il gioiello salta fuori, però, risulta un'imitazione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta