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La fabbrica dell'orrore

Regia di Ted Hooker vedi scheda film

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La recensione su La fabbrica dell'orrore

di undying
5 stelle

Rilettura, offerta sotto diversa veste, del più noto e classico La maschera di cera.

 

John (James Bolan) si occupa di arte e vive grazie al commercio di opere più o meno famose. Entrato in possesso di due quadri e una scultura del pittore Victor Clare (Mike Raven) resta impressionato dal successo ottenuto durante una mostra. Accompagnato dal figlio di Victor, assieme alla moglie Millie (Marie Maude), si presenta a casa dell'artista per chiudere una trattativa per l'acquisto di quadri per duemila sterline. Qui John fa la conoscenza della stravagante moglie di Victor, affetta da demenza senile, della modella con cui il pittore sembra avere una relazione extra lavorativa e di Bill, fedele amico di famiglia. La casa di Victor è isolata e vicina ad una fabbrica per forgiare metalli, apparentemente in disuso. Mentre l'artista fa strani discorsi sulla decadenza della bellezza e del trascorrere del tempo, alcune persone scompaiono...

 

 

Rivisitazione non banale de La maschera di cera, che può qui contare non solo su un buon cast, ma anche su splendide ambientazioni caratterizzate da colline inglesi, attraversate da isolate strade di campagna. Non è da sottovalutare il concetto che muove la pulsione artistica di Victor, sorta di antipatico idealista che però non sembra puntare solo al successo ma che, invece, pare sinceramente ossessionato dall'effimero stato della bellezza femminile, destinato a sfiorire velocemente con il passare degli anni. Infatti il voler fermare su tela  (e poi in scultura) la perfezione di un viso e un fisico femminile viene realizzato dall'artista facendo ricorso a modelle poco più che maggiorenni.

 

 

C'è dunque, di fondo, un approfondimento psicologico non di poco conto, che anzi predomina sul genere. Perché, per quanto sembri improbabile, siamo in territorio horror puro, declinato con asso nella manica solo durante gli ultimi cinque minuti, ovvero quando viene attribuito a Me Me Lai (vittima sacrificale nei successivi cannibalici tipo Cannibal holocaust o Mangiati vivi!) un ruolo che trascende, complice un kimono sacro, la verosimiglianza.

 

 

Ottima anche la scenografia all'interno della fabbrica con dettaglio di apparecchiature utili alla forgiatura dei metalli (nello specifico stagno). Da segnalare delitti ferocissimi per concetto, ma messi in scena in maniera maldestra e velocemente senza adeguata preparazione, né tantomeno verosimile seguito  (nessuno, ad esempio, si accorge della scomparsa del figlio di Victor assassinato sulla spiaggia).

 

 

Tirando le somme va riconosciuto a Ted Hooker (anche co-sceneggiatore oltreché regista) il coraggio di avere realizzato un horror con notevoli sfumature gialle (whodunit incluso) che eleva questo titolo un gradino sopra la media delle più conformi produzioni inglesi del periodo  (Amicus e dintorni)...

 

 

Disponibile nel catalogo Dvd Mosaico. L'immagine è decorosa anche se il formato è il televisivo (per l'epoca) 4:3, mentre una tortura diventa seguire per 84 minuti il film a causa di una traccia audio talvolta davvero incomprensibile per quanto ad effetto "in scatola". E non è possibile fruire di opzioni alternative poiché non presenti i sottotitoli e, men che meno, altre tracce audio.

Edizione a tiratura limitata, della quale si è visionata la copia n. 788 di 999.

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