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Profumo di donna

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su Profumo di donna

di scandoniano
8 stelle

Uno dei film più intensi e struggenti del nostro cinema degli anni ’70, col maestro del genere Dino Risi dietro la macchina da presa e il mattatore Vittorio Gassman a sostenere un ruolo tra i più complicati in carriera.

 

Il capitano Fausto Consolo, rimasto cieco a causa di un incidente, decide di fare un viaggio fino da Torino a Napoli per andare a trovare un vecchio amico. Ad accompagnarlo un giovane cadetto in permesso premio, Giovanni, che ne asseconderà le paturnie e imparerà a conoscerlo bene.

 

Se per un’ora si ride alle bizze dell’istrionico personaggio interpretato da Gassman, il resto del film è un’amara riflessione sulla condizione della disabilità e del difficile equilibrio da ricercare tra disabile e mondo esterno. Dietro la corazza del capitano (un superbo Gassman, lodato perfino oltreoceano), c’è una personalità complessa e fondamentalmente fragile. Al creparsi di tale corazza, comincia a definirsi un mondo interiore al(l’apparentemente) granitico Fausto, che mostra fragilità umane più serie di quelle dell’acerbo Giovanni, delle svampite ragazzine napoletane e di tutti gli altri personaggi che si alternato in un calderone di personaggi e situazioni dall’andamento fin da subito orientato verso il meraviglioso, commovente finale, ma occultato con straordinaria maestria per tutta la pellicola da Dino Risi.

Con un remake americano “Scent of a woman” e numerosi riconoscimenti a Gassman, Risi e all’esordiente Agostina Belli.

 

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