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Kick-Ass 2

Regia di Jeff Wadlow vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Kick-Ass 2

di alan smithee
8 stelle

Il seguito dell'ottimo Kick Ass, diretto dal meno blasonato e fino ad ora non certo imperdibile Jeff Wadlow, è invece un ottimo e raro esempio di sequel che quasi supera l'originale: ciò in ragione degli inquietanti interrogativi che la pellicola (può) accende(re) in noi spettatori se non ci fossilizziamo solo sul pur divertente dinamismo sboccato e grottesco dell'azione, sulla caricaturale figura di ogni singolo supereroe o cattivo, ma invece consideriamo di più il senso generale del discorso. Ed in tal caso l'interrogativo è? Si può essere generosi, gentili e disposti al bene e al sacrificio per la salvaguardia dei più deboli, senza risultare fessi ed inetti? Ed ancora...E' possibile che la cattiveria sia frutto più di un capriccio, della noia di non sapere più come passare il tempo, divertirsi od arricchirsi a scapito di chi invece lavora sodo e stenta ad arrivare al fine mese?
Il film non si limita a tutto questo ma prende in considerazione i problemi di identità tipici dell'adolescenza che inevitabilmente affliggono anche una tosta come Hit Girl, uno scricciolo di 1 metro e 50 cm che è in grado di uccidere un uomo a mani nude, ma non riesce a frequentare con regolarità una scuola superiore popolata di volgarità e di quella crudele selezione visiva basata sulle apparenze, quel fenomeno odioso che relega a sfigati tutti coloro che non vogliono o non possono omologarsi ai principi della perfezione e del bello decisi dalla superficialità e dalla stupidità generale.
Insomma anche stavolta Kick Ass è in un mare di guai: a casa, con un padre un po' tonto ma onesto che gli fa promettere che non si riproporrà mai più con quella calzamaglia; nei confronti della società, che non lo capisce né apprezza come meriterebbe; nei confronti del cattivo Mother Fucker, strepitoso egocentrico ragazzetto che approfitta della scusa di vendicarsi dell'uccisione del padre per sfogare tutta la sua logorrea di figlio viziato e stanco di non avere più sorprese. Aaron Johnson e Cloe Moretz, che nel frattenpo hanno guadagnato, a suggello di una identità in via di definizione, l'uno un cognome e l'altra un nome, sono simpatici e in parte e il film frizzante e gretto, sboccato e caciarone, si avvale anche di nemici ridicoli ma micidiali, fuori tempo massimo ma efficaci nel seminare morte e distruzione. Primo fra tutti una Ivan Drago in gonnella, che darà davvero del filo da torcere ai nostri bonari eroi; fin'anche uno squalo svogliato, che si rivelerà una soluzione importante a tante problematiche e utile ad un garantire un finale che possa riscattare il bene e gli sfigatelli resi eroi dalla perseveranza. Jim Carrey è la star che supplisce Nicholas Cage del precedente film, e la sua parte del buono-tonto ma garbato è divertente, anche se i minuti sullo schermo sono davvero risicati a poco più che un prezioso cameo.

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