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The Canyons

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su The Canyons

di barabbovich
6 stelle

Dalla mente di due iconoclasti per vocazione, Paul Schrader (sue, per esempio, le sceneggiature di Taxi driver e Toro scatenato nonché le regie di Adam resurrected e American gigolò) e Bret Easton Ellis (che al cinema aveva già dato, tra gli altri, il mediocre American psycho) non poteva che scaturire un film nel quale la morbosità dei legami viene data in pasto un tanto al chilo all'occhio dello spettatore.
La vicenda mette in scena cinque personaggi losangelini e ruota attorno alla produzione di un b-movie. C'è Chris (Deen), produttore erotomane e psicopatico, ricchissimo (impressionante l'arredo dell'abitazione upper class nella quale è ambientato gran parte del film); Tara (Lohan), la sua fidanzata con un passato difficile e un presente da arrampicatrice sociale; Ryan (Funk), un ragazzetto senza arte ma che spera almeno nella parte da avere nel film e Gina (Brooks), la sua fidanzata. Ai quattro si aggiunge una vecchia fiamma del produttore (Houston), con la quale quest'ultimo continua a intessere una relazione. Il vero problema è che Tara e Ryan sono tornati ad essere amanti dopo essere stati insieme quando non avevano un quattrino. Chris fiuta la faccenda e fa di tutto per scoprire l'inghippo, manipolando a piacere chiunque gli capiti a tiro e dando fondo al suo sadismo macabro.
In The canyons ritroviamo molti dei topoi cari al regista: la società in disfacimento (Lo spacciatore), i triangoli amorosi (Cortesie per gli ospiti), il sesso mercenario (Hardcore e American gigolò), il tramonto di Hollywood. In questo strano film sui temi del tradimento, della gelosia e delle ossessioni tecnologiche (la televisione serve ormai per leggere la chat di What'sapp), però, non si capisce la scelta del casting, con i ruoli di protagonisti affidati a James Deen e Lindsay Lohan. Il primo è un attore abituato - passatemi il francesismo - a una recitazione del cazzo, visto che è una star del porno e la sua espressività non è maggiore di quella che potete osservare sui banchi di un qualsiasi mercato ittico. La seconda è una ragazzina viziata, nota più per le sue continue incursioni sulle pagine della cronaca nera che per il suo talento da attrice, sfruttato al massimo per opere seminali come Scary movie 5. L'unica spiegazione possibile è che il regista abbia voluto ulteriormente sottolineare il crollo di Hollywood (le immagini di apertura fotografano vecchi cinema losangelini che hanno definitivamente abbassato le saracinesche) con una scelta volutamente bizzarra, che enfatizza il messaggio in termini metasimbolici.

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