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I segreti di Osage County

Regia di John Wells vedi scheda film

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La recensione su I segreti di Osage County

di alan smithee
8 stelle

locandina

I segreti di Osage County (2013): locandina

Maryl Streep a Julia Roberts:   “Aggredire la mia famiglia? Sei mai stata aggredita nella tua vita viziata? E’ stata questa donna (Margo Martindale) a salvarmi quando uno dei molti fidanzati di mia madre mi ha aggredito con un grosso martello. Questa donna ha ancora sul cranio i segni del martello! Che ne puoi sapere tu di aggressioni!! Che ne puoi sapere tu della vita nelle grandi pianure!! Che ne sai tu della vita dura? Voi non sapere, nessuno sa nulla tranne questa donna e l’uomo che abbiamo sepolto oggi”   E poi Julianne Nicholson alla sorella Julia Roberts:   “Non sopporto più questi falsi miti della famiglia o della sorellanza: siamo solo legate geneticamente da una selezione casuale di cellule: nulla più”.   

Meryl Streep, Juliette Lewis

I segreti di Osage County (2013): Meryl Streep, Juliette Lewis

Famiglia, sorellanza, grandi pianure: tre elementi che sintetizzano i punti cardine di questo splendido dramma solo apparentemente a sfondo teatrale, ma in realtà aperto e disarmato dinanzi agli spazi meravigliosi e immensi di un’America frustrata. Gente eccentrica, prepontente, ferita e aggressiva che vive o sopravvive sola nel ricordo di un passato ancor più triste e difficile, ma che almeno non gli dava tempo e modo di pensare e rimuginare al gelo di rapporti familiari mai in sintonia, ora meno che mai. Eccola la famiglia moderna: una casa immensa come lo sono quelle negli States, che potrebbe accogliere 4/5 famiglie europee ed invece ospita stabilmente solo una coppia ultra sessantenne: lui poeta alcolizzato, sensibile e in grado di nascondere i profondi turbamenti del proprio animo; la moglie impasticcata fino alla dipendenza da pillole e pillole ottenute da un medico compiacente per rendere sopportabili i dolori di un tumore alla bocca che la costringe a smorfie di dolore e la cui cura le lascia drammaticamente visibili sul capo i segni della sofferenza e del declino.

Julia Roberts, Julianne Nicholson, Juliette Lewis

I segreti di Osage County (2013): Julia Roberts, Julianne Nicholson, Juliette Lewis

Julianne Nicholson

I segreti di Osage County (2013): Julianne Nicholson

Tre figlie che si raccolgono nella immensa casa quando il padre sparisce senza dare più notizie di sé. La verità, tutta la verità, anche la più spiacevole e gratuita, verrà a galla creando solitudini definitive e ancora più incolmabili. John Wells segue un manipolo di interpreti meravigliosi rispettando ogni parte e riuscendo a percepire ogni più intimo (e perverso) stato d’animo di una famiglia allo sbando come tante. Meryl Streep immensa ancor più del solito meriterebbe davvero questa volta una (la terza? no la quarta!!!) statuetta dopo mille altre nomination magari non tutte indispensabili: la sua bocca contratta in una smorfia di dolore rimane credibile fino alla fine, così come il suo comportamento sopra le righe di donna intontita dalle droghe ma furba e scaltra da tenere tutti sotto controllo. E Julia Roberts, stupenda anche fisicamente con quei suoi capelli stirati che le donano alla perfezione: donna scurrile e tenace che nasconde insicurezze e insoddisfazioni proprie di una donna pur bella, ma inevitabilmente distrutta e impietrita dall’amarezza di essere sostituita da parte del suo uomo da una donna più giovane. E poi a ruota tutti gli altri, tra i quali citerei senz’altro Julianne Nicholson, sorella più attaccata alla famiglia con un segreto da svelare ed uno da apprendere, sempre a proposito del medesimo soggetto, l’uomo che finalmente era riuscita ad amare essendone ricambiata.

Chris Cooper, Benedict Cumberbatch

I segreti di Osage County (2013): Chris Cooper, Benedict Cumberbatch

O la giunonica Margo Martindale, sorella della protagonista, anch’essa con un segreto (neanche tanto segreto) con cui fare i conti per il resto della vita. Wells dirige sicuro come un Mike Nichols anni '90 (magari con la Streep sempre protagonista) rispettando gli attori ma pure il paesaggio che li circonda, che diventa complice delle brutture e dello squallore che resiste imperterrito, nascosto tra le immensità della pianura e i cieli aperti senza ritegno sui drammi più oscuri ed insanabili. Suicidi, eredità neanche troppo anelate, se non unilateralmente, incesti inconsapevoli, atteggiamenti pedofili, matrimoni in crisi e coppie alla deriva in un grande gioco d'attori, ma anche di abile regia su una prestigiosa e infinita scacchiera a cielo aperto o all'interno di una casa ridontante di oggetti superflui, a parte i libri, che ospita solo pedine preziose e tormentate.

Come per Dallas Buyers Club, anche questo film, nonostante le candidature ai prossimi Oscar, rimane invisibile nel Ponente ligure a quasi un mese dalla sua uscita: censura? Menefreghismo per la cultura? Italia di serie B? Festival di Sanremo che compromette la già scarsa ricettività cinematografica del nostro Far West ligure? A voi la scelta, tanto il risultato non cambia.

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