Espandi menu
cerca
Philomena

Regia di Stephen Frears vedi scheda film

Recensioni

L'autore

giorgiobarbarotta

giorgiobarbarotta

Iscritto dal 26 gennaio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 16
  • Post -
  • Recensioni 560
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Philomena

di giorgiobarbarotta
6 stelle

Basato su fatti realmente accaduti (una dichiarazione e una formula che francamente iniziano a stancare), Stephen Frears gira un film di sicura presa sul grande pubblico. La storia è tanto semplice quanto terribile: nell'Irlanda del dopoguerra un convento di suore sottrae il figlio ad una ragazza madre e lo piazza al miglior offerente d'oltreoceano, facendosi scudo degli inflessibili principi e dictat cattolici. Philomena è la donna protagonista, che pur in età avanzata non perde la speranza e la fiducia di ritrovare il bimbo rapitole ingiustamente. Judi Dench e Steve Coogan sono due ottimi attori, dunque le premesse per una pellicola riuscita non mancano. Ma, al di là dei consensi raccolti ovunque in giro per il mondo, qualcosa non decolla. L'empatia che mi aspettavo con la signora del titolo non scatta mai, colpa di una semplicità e di una ingenuità al limite del ridicolo. La fede che continua ostentatamente ad avere in Dio e nelle istituzioni ecclesiastiche è sorprendente e irritante. Le situazioni di studiata leggerezza e simpatia che il regista inglese porta in scena per equilibrare la pesantezza dei temi trattati non sono divertenti. Il reiterato pronunciare, sottolineandolo, il nome della protagonista, satura i dialoghi e il giornalista Martin, neodisoccupato di lusso, lume della ragione in un ostentato buio medievale al limite del fanatismo religioso è sfacciatamente moderno e dalla parte dei giusti. Le sorelle del convento degli orrori sono quanto di più sgradevole e retrogrado si possa immaginare. E' quindi pregio del film farci conoscere qualcosa di poco noto nella storia del nostro passato prossimo? No, perché ci aveva già pensato massicciamente il Leone D'oro Magdalene. Bigottismo, intransigenza e soprusi, per una visione da orticaria. E quel figlio morto di aids è peggio di una sceneggiatura forzata: ma la realtà, si sa, supera l'immaginazione. Resta un senso di partecipazione civile, di solidarietà umana e di sdegno. Ma il feeling latita, ed è un difetto piuttosto evidente. In barba ai romanzetti rosa.  

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati