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I due volti di gennaio

Regia di Hossein Amini vedi scheda film

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La recensione su I due volti di gennaio

di EightAndHalf
3 stelle

I due volti di Viggo, quelli che ha interpretato in Loin des hommes  di David Oelhoffen e in The Two Faces of January di Hossein Amini, che a sua volta ha sceneggiato Drive e che, pur non avendo partecipato al miglior film di Refn, certo è evidente che dal regista danese non ha imparato proprio nulla. Questi, nel 2014, i due volti di Viggo - che ha prestato la faccia anche a Lisandro Alonso per il suo Jauja -, ed è indubbio che in entrambi i film l'attore newyorkese abbia cercato di dare il meglio, imprimendo nelle sue espressioni quei tentennamenti umani che in Loin des hommes, per esempio, lo costringevano a mettere in gioco i suoi ideali. Più infelice (qualitativamente) è però il destino del suo personaggio in questa ultima fatica (di chi, dello spettatore?), l'adattamento scialbo e patinato dell'omonimo romanzo di Patricia Highsmith, già portata sullo schermo da Anthony Minghella con un risultato altalenante in The Talented Mr. Ripley. Le trame della romanziera risultano di grande appeal per tali abili mestieranti (senza nulla togliere al trapassato Minghella, a cui il film è dedicato), e diventano i giusti pretesti per mettere in scena thriller hollywoodiani all'n-esima potenza in cui sfruttare qualche bella faccia nota e costringerla a forza in uno script debole e decisamente fiacco, in personaggi forzati e certamente più "letterari", pregni di un maledettismo facile ed accomodante. The Two Faces of January vorrebbe essere il ritratto spiazzante di un ménage a trois, quello formato da un ricco truffatore (neanche troppo abile), dalla bella moglie tutta sorrisi e da una giovane guida turistica che zitta zitta rapina i suoi connazionali americani in vacanza spillandogli denaro con la scusa di portarli in giro a far loro vedere le bellezze della Grecia. Spiazzante soprattutto perché i due protagonisti maschili non hanno niente a che vedere con la moralità, ma lo spettatore dovrebbe comunque riuscire in qualche modo a inserirsi nelle loro dinamiche nonostante il rigetto per i loro comportamenti.

 

Oscar Isaac, Viggo Mortensen

I due volti di gennaio (2014): Oscar Isaac, Viggo Mortensen

 

Ci fosse però anche solo una minima speranza di poter discutere di come Hossein gestisca i suoi personaggi in fatto di moralità, no!, il suo film è un indigesto calderone di intenzioni stilistiche fallimentari e costruzioni narrative poco riuscite. Il punto è che quantomeno dovrebbe arrivare l'interesse, se non per lo stile visivo, che magari è chiedere troppo, solo solo per la storyline, sulla carta intrigante riflessione sull'identità di questi due uomini che cercano di ricoprire rispettivamente il ruolo di padre e di figlio ma vengono sospinti verso l'insofferenza reciproca a causa della donna di turno, una Kirsten Dunst un po' stupidina e ingenua, dalla bellezza classica ma non travolgente; di fatto il risultato è una pedante introspezione relazionale che lascia i personaggi piatti e insipidi sulla superficie bidimensionale dello schermo, un esito che tradisce l'usurata mania di dare vita filmica a caratteri probabilmente ben più riusciti a parole in un libro che in un adattamento cinematografico. I topoi tonali delle trame della Highsmith sono rispettati: i discorsi sull'identità, i protagonisti disonesti, le ambientazioni esotiche, tutto è qui dentro, chi cerca questo non rimarrà deluso. Ma chi cerca Cinema è meglio che faccia dietrofront, perché è imbarazzante l'uso dei tempi filmici, talvolta frettolosi, talvolta ridondanti, mai davvero magnetici, nonostante la voglia di coinvolgere a tutti i costi. Dopo il tragico twist a poco più di metà film potrebbe sembrare che le cose siano cambiate, ma la regia non si muove di un passo dai propri doveri professionali, e la musica tenta di rincorrere una suspence che non è neanche sfiorata. Dallo schermo si estende il gelo, mentre il film arranca per mantenere appena sufficiente il ritmo. Fino al finale che non riporta un briciolo di instabilità emotiva, anche se le situazioni si sono ribaltate e le problematiche risolte. 

 

Viggo Mortensen, Oscar Isaac, Kirsten Dunst

I due volti di gennaio (2014): Viggo Mortensen, Oscar Isaac, Kirsten Dunst

 

Dunque, un tentativo fallito su più fronti, talmente incapace da non riuscire nemmeno a sfruttare il folklorico e il cartolinesco, anche se Hossein ci fa vedere per ben due volte la taurocatapsia di Cnosso e ci ripete chiaramente "che belli questi luoghi maledetti". Forse in certi momenti si voleva essere conturbanti, ma si è semplicemente banali e ridicoli. Da evitare, anche se da alcuni è stato incomprensibilmente celebrato.

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