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Universal Soldier: Il giorno del giudizio

Regia di John Hyams vedi scheda film

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La recensione su Universal Soldier: Il giorno del giudizio

di Dom Cobb
6 stelle

Il franchise "Universal Soldier", in questi suoi "primi" 20 anni di vita, rispetto al primo capitolo si è evoluto seguendo una strada abbastanza particolare, sicuramente meno banale rispetto ad altri prodotti che rientrano nella medesima categoria filmica. Ricordiamo, infatti, che "Universal Soldier" nasce nel 1992 come primo film per il grande schermo diretto da Roland Emmerich in terra americana (qui da noi ribattezzato "I Nuovi Eroi"): all'epoca Van Damme era al massimo del suo fulgore di star ed il titolo fece da apripista per i successivi blockbuster a cui ci avrebbe abituato il regista tedesco nel corso degli anni seguenti. Stenderei un velo pietoso sul secondo (per fortuna) semisconosciuto, terribile capitolo, "Universal Soldier: Return", diretto da un art director anche regista (a tempo perso), tal Mic Rodgers: un film semplicemente ridicolo. Invece di "morire di morte naturale", la saga viene riavviata a nuova vita con l'intervento degli Hyams (John Hyams alla regia ed il padre, il veterano regista Peter Hyams, alla direzione della fotografia), che costruiscono, nel 2009, un terzo capitolo - "Regeneration" - in cui limano il più possibile le spacconate e le esagerazioni dei direct-to-video, scelgono una location (Chernobyl) e, soprattutto, uno stile seriosi ed opprimenti, puntando su scene d'azione feroci e girate con il giusto senso del ritmo: insomma, per gli appassionati del genere, "Regeneration" rappresenta un prodotto godibile e superiore alla media del mercato DTV. "Universal Soldier: Day Of Reckoning" (conosciuto anche con il più pratico titolo di "Unisol4") rappresenta un ulteriore, direi singolare, gradino di questo rinnovamento della saga e, forse, in maniera ancora più radicale rispetto al capitolo precedente. John Hyams, confermatissimo alla regia e allo script, muovendosi con un'autonomia artistica notevole, spariglia completamente le carte in tavola, partendo da un nuovo protagonista: Scott Adkins, artista marziale veterano dei DTV. Hyams sceglie di aprire il film usando un piano sequenza, come in "Unisol3": in questo caso la camera segue Adkins che giunge nella cucina di casa sua, dove due tizi incappucciati lo aggrediscono e, di seguito, appare proprio Van Damme che gli stermina la famiglia. Insomma, fin dal feroce prologo il regista Hyams smonta le regole preimpostate per girare un sequel, trasformando il buono (Van Damme) in un cattivo "senza se e senza ma" e passando il ruolo da protagonista ad un attore finora estraneo alla saga (Adkins, appunto): Hyams, praticamente, segue la strada diametralmente opposta a quella seguita pe la saga di "Terminator". Un tale ribaltamento generale dei ruoli non sarebbe mai stato possibile in un "filmone" tipico delle grandi produzioni; questa può essere vista come la già citata "libertà artistica" possibile nel mondo DTV o, come l'ha definita qualcun altro, questa è "l'anarchia dei DTV".

Scott Adkins, Jean-Claude Van Damme

Universal Soldier: Il giorno del giudizio (2012): Scott Adkins, Jean-Claude Van Damme

L'ex buono - ora cattivo - Van Damme con il suo sobrio look in "Unisol4".

Hyams, nel seguire Adkins e la sua vendetta, decide di rallentare il ritmo del film, cercando di dare anche una certa connotazione psicologica ai personaggi e donando al film stesso un'atmosfera brutale ed alienata; insomma, "Unisol4"  è più vicino ad un horror a tratti allucinato che ad un film d'azione vero e proprio. Anche se non mancano, ovviamente, le scene d'azione, che prevedono soprattutto scontri corpo a corpo, ma anche sparatorie e crash automobilistici, seppur più centellinati rispetto ai film precedenti. Hyams anche in questo caso non minimizza la violenza, anzi, seguendo un percorso che potremmo definire "realistico", mostra gli effetti di calci, pugni e spari sui corpi degli attori, dimostrando anche di essere un professionista in grado di girare le scene d'azione tenendo la macchina da presa ferma e cercando di rendere costante per tutto il film l'atmosfera cupa e mortifera. Già nel film precedente il personaggio di Van Damme - Luc Deveraux - aveva mostrato i primi segni di instabilità psichica e, oltre a Van Damme, torna nuovamente anche Dolph Lundgren con il personaggio del sergente Andrew Scott: anche in quest'occasione, pur essendo un figura secondaria dentro al film, Lundgren da vita al proprio "soldato universale" che, ormai perso nella follia, si pone altrettanto folli domande sul libero arbitrio vestito con una divisa simile a quella dei gruppi paramilitari. A memoria, bisogna dire che il malsano senso di autodeterminazione del sergente Scott (Lundgren) era stato il motore delle sue feroci azioni già nei film antecedenti. Insomma, "Unisol4" è un direct-to-video migliore della media del genere, perciò interessante per gli appassionati del genere, che possono guardarlo anche per scoprire la curiosa (ma, tutto sommato, interessante) evoluzione che questa saga finora ha seguito. Una curiosità sulla solita, improponibile distribuzione del film nel nostro paese: "Unisol4" è del 2012, mentre qui in Italia era prevista un'uscita tecnica (cioè limitata come numero di sale) solo a luglio di quest'anno; c'è da dire che i responsabili della distribuzione hanno preso in parola il termine "uscita tecnica", visto che nella sua settimana di programmazione il film non è mai stato programmato in alcuna sala, per poi cadere totalmente nell'oblio, anche nel mercato home video. Che presa per i fondelli...

locandina

Universal Soldier: Il giorno del giudizio (2012): locandina

Van Damme, Adkins e Lundgren: tris d'assi.

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