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Universal Soldier: Il giorno del giudizio

Regia di John Hyams vedi scheda film

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La recensione su Universal Soldier: Il giorno del giudizio

di braddock
8 stelle

I film della saga sugli Universal Soldier non mi avevano mai convinto. Il capitolo iniziale del 1992 con Van Damme e Dolph Lundgren era stato molto scarso e deludente, così come i due pessimi sequel televisivi interpretati da Matt Battaglia e Jeff Wincott. La serie era poi tornata a Van Damme coi film del 1998 e del 2009, un po' migliori ma comunque senza risultati eccelsi. Questo è il secondo della saga diretto da John Hymas e il primo girato utilizzando la terza dimensione. Questa volta, dopo un inizio piuttosto confuso, il ritmo ingrana veramente bene facendone sicuramente la migliore pellicola della serie. Il pubblico italiano sarà attratto maggiormente dai nomi dei veterani Van Damme e Dolph Lundgren, ma il protagonista principale è invece lo Scott Adkins di UNDISPUTED 2 e 3, la new entry più acclamata del genere. La storia vede Adkins nel ruolo di John, risvagliatosi dal coma col ricordo della sua famiglia che viene bruttalmente uccisa da alcuni uomini guidati da Luc Deveraux (Van Damme). John tenta così di mettersi sulle tracce di Luc per ottenere vendetta, questo lo porterà a scovare un rifugio in cui si nascondono i supersoldati "unisol" sfuggiti al controllo governativo. Essi sono intenti a replicarsi per organizzare la formazione di un esercito col fine di diventare la razza dominante, sotto il comando del militare Andrew Scott (Dolph Lundgren). Il film, soprattutto nella seconda parte, è realizzato in maniera ottimale diventando uno dei lavori più riusciti del genere dal 2000 in poi. Il regista Hymas ha uno stile cupo e tetro assolutamente da film horror che però ben si concilia con questo genere aumentando l'intensità delle atmosfere, caratteristica già notata nei suoi precedenti UNIVERSAL SODLIER 3 e DRAGON EYES. Come nei titoli appena citati, anche qui Van Damme compare solo in un ruolo secondario ma sempre incisivo e inscenando un ottimo combattimento finale con Adkins. Anche Lundgren, si mostra notevolmente in forma e carismatico nelle sequenze d'azione a dispetto dell'età. Fortunatamente viene concesso meno spazio ad Andrei Arlosvksi rispetto alla puntata precedente, al suo posto avrei però preferito un altro attore come Gary Daniels o Johnny Messner. Nel complesso il risultato è assolutamente positivo, con spettacolari sequenze d'azione e una cura registica e scenografica per niente trascurata. Adkins è ormai una garanzia assicurata per questi film  

Jean-Claude Van Damme

Compare poco ma si fa ricordare. Nel contesto è indovinata l'idea del volto pitturato nel finale

Scott Adkins

Ottima

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