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The Wolf of Wall Street

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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rocky85

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La recensione su The Wolf of Wall Street

di rocky85
8 stelle

"L'anno in cui ho compiuto 26 anni, a capo della mia ditta di brokeraggio ho guadagnato 49 milioni di dollari, il che mi ha fatto incazzare perché con altri 3 arrivavo a un milione a settimana...". E' la voce fuori campo di Jordan Belfort (DiCaprio) a introdurci subito nella storia di The Wolf of Wall Street, tratto dall'autobiografia dello stesso Belfort, imprenditore e venditore che negli anni Novanta divenne ricchissimo fondando una società di brokeraggio che vendeva azioni di piccole società spacciandole per grossi investimenti. The Wolf of Wall Street è un film "scorsesiano" a 18 carati. Il regista italoamericano, infatti, dopo le prove incerte di Shutter Island e Hugo Cabret, torna al suo inconfondibile modo di fare cinema: utilizzo costante della voce fuori campo (con DiCaprio che parla direttamente verso la macchina da presa), montaggio frenetico e adrenalinico e un uso imprescindibile della colonna sonora. The Wolf of Wall Street è, come la maggior parte delle storie narrate da Scorsese, la rappresentazione dell'ascesa e della caduta di un uomo, e con lui di tutto un impero. E se, nelle precedenti opere, ciò riguardava personaggi ed ambienti della malavita, qui siamo nel campo della finanza e delle grandi vendite. I personaggi sono tutti dei lupi famelici, affamati di denaro, sesso e droga, esaltati e spesso caricaturali. Mattatore incostrastato è un Leonardo DiCaprio sbracato ed eccessivo, strepitoso nel rendere un personaggio che per tre ore sbraita, urla, scopa e sniffa continuamente ("Io non voglio morire sobrio" urla durante una tempesta in mare). A volte può sembrare di notare una certa autoindulgenza verso questi personaggi, ma è dovuto al modo di narrare di Scorsese, che riprende qui tutto il campionario di espedienti già utilizzato in film come Quei bravi ragazzi Casinò. In realtà, è davvero difficile distogliere lo sguardo per almeno un secondo dallo schermo. Scorsese mette in scena un fiume in piena di virtuosismi e movimenti di camera, spiazzando (la scena del salvataggio in mare con in sottofondo addirittura Gloria di Umberto Tozzi) e realizzando sequenze al solito memorabili (il discorso di Matthew McConaughey, il discorso ai venditori, il tentativo di corrompere l'agente dell'F.B.I. con la bandiera americana che svolazza sullo sfondo). Insomma, è Scorsese al 100%, prendere o lasciare...

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