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L'ultima ruota del carro

Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film

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La recensione su L'ultima ruota del carro

di mm40
4 stelle

La storia di un uomo mediocre - nell'accezione meno sfruttata, ma più etimologicamente giusta, cioè nella media - che riesce a passare inosservato attraverso decenni di Storia, cioè attraverso una vita intera, la sua; è la storia romanzata di Ernesto Fioretti, per ammissione dello stesso Veronesi, autista (anche) del regista e persona infinitamente comune, nonostante abbia trascorso la sua esistenza a un passo soltanto dai grandi avvenimenti dell'Italia degli ultimi quarant'anni. I paragoni con Una vita difficile (Risi, 1961) o con C'eravamo tanto amati (Scola, 1974) sono spontanei quanto fuorvianti: L'ultima ruota del carro non gode nè della solidità dell'impianto narrativo del primo (scritto d'altronde da Sonego e su Sordi) nè dell'ampio respiro della riflessione del secondo (anzi, la pellicola del 2013 pare piuttosto qualunquista in fin dei conti). Si tratta comunque del capolavoro per Veronesi, che fino a questo lavoro non aveva mai osato imbarcarsi in un progetto tanto ambizioso e tanto concreto come quest'opera che sostanzialmente poggia su una base di commedia, ma che non disdegna di lasciare spazio al dramma nei suoi risvolti più nascosti. La sceneggiatura di Ugo Chiti, Filippo Bologna, del regista e di Ernesto Fioretti in persona pare lievemente discontinua e non trova sempre gli spunti giusti, ma soprattutto - come si diceva poco sopra - soffre di una certa timidezza nell'approccio critico alla materia narrata; le vicende sono forse troppo recenti per essere giudicate, ma non si può neppure raccontare un grave delitto del calibro di Tangentopoli come fosse un qualsiasi evento nella storia della Repubblica italiana, senza prendere posizione. Se la maturità artistica di Veronesi è comunque una sorpresa, lo stesso non può certo dirsi dell'interpretazione - magistrale, ma che si ripete a fare ormai? - di Elio Germano, costretto a trascinarsi dietro una Mastronardi francamente non all'altezza e affiancato, in ruoli laterali o minori, da Ricky Memphis, Alessandro Haber, Sergio Rubini, Maurizio Battista, Bob Messini. 4,5/10.

Sulla trama

Ernesto Marchetti lascia la scuola da ragazzino per fare il tappezziere con il padre; cresciuto, cambierà vari lavori e amicizie, si sposerà e avrà un figlio, passando inosservato attraverso i piccoli e grandi sconvolgimenti dell'Italia dagli anni Settanta al nuovo millennio.

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