Regia di Joseph Gordon-Levitt vedi scheda film
Lui si chiama Jon, ma è tale l'attitudine a conquistare le donne che gli amici, davanti al nome, gli hanno affibbiato un Don, proprio come Don Giovanni, per dire. Eppure non è quella con il gentil sesso la sua attività preferita, per dire: la masturbazione davanti a un bel porno non ha pari. Tanto poi la domenica, in chiesa, passano tutti i sensi di colpa con una bella ripulita nel confessionale, per dire. Le cose sembrano cambiare quando Jon incontra uno schianto di ragazza (per lui: questione di gusti personali, per dire) che però si rivela presto una bacchettona moralista che nemmeno glielo prende in bocca (così stanno pari: a lui non piace il cunnilingus. Contenti loro, per dire). Tornano le vecchie abitudini, tra amici, serate in discoteca, palestra e un corso dove conosce una cougar che forse sarà davvero la svolta della sua vita, per dire.
Nei primi dieci minuti scoppiettanti sembra che Joseph Gordon-Leavitt (già protagonista, da attore, di film come Mysterious skin, 500 Giorni insieme, Senza freni e Looper) possieda davvero la scintilla vincente anche dietro la macchina da presa. Il film invece si sdilinquisce in una seconda parte con tanto di pistolotto sul "perdersi nell'altro" che sembra voler bilanciare l'assenza di moralismi della prima parte del film, a conferma che - da Soffocare e Shame fino al coevo The canyons - il cinema fatica a trovare una chiave adeguata per parlare di sex addiction. Per dire.
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