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La scomparsa di Eleanor Rigby: Lei

Regia di Ned Benson vedi scheda film

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La recensione su La scomparsa di Eleanor Rigby: Lei

di giorgiobarbarotta
7 stelle

Distribuito in Italia direttamente in home video, La scomparsa di Eleanor Rigby è un'operazione distributiva tanto interessante quanto apparentemente ricattatoria. Non siamo ai livelli di sfacciataggine del franchising cinematografico, ma in ogni caso l'idea di proporre un trittico di vedute diverse sullo stesso argomento (Lui, Lei, Loro), proposte singolarmente in forma di film a sé stante, lascia quantomeno perplessi, oltre che incuriosire. Il titolo prende spunto da una celebre canzone dei Beatles il cui testo è incentrato sulla solitudine e la morte. La storia portata sullo schermo da Ned Benson, ex compagno di Jessica Chastain, sempre ottima interprete, si basa sull'elaborazione del lutto da parte di una coppia di giovani sposi, e la reazione di ognuno alla perdita del figlio. Il percorso psicologico-emotivo post-traumatico della protagonista passa attraverso una profonda depressione, il tentativo di suicidio, la rimozione del fatto, il tentativo di riallacciare una relazione col partner, la presa di coscienza del distacco definitivo. "Non torneremo mai dov'eravamo. Non ero preparata a tutto questo dolore". Ogni tanto un po' statico, il film indugia sovente a lungo sulle gesta, anche le più banali, di Eleanor senza riuscire compiutamente a scandagliarne l'anima fino in fondo. La camera segue movimenti, spostamenti, azioni quotidiane, dialoghi, riflessioni di questa giovane donna che prova a ripartire da capo, chiedendo asilo ai genitori (due ottimi William Hurt e Isabelle Huppert), appoggio alla sorella e a un'insegnante amica. C'è garbata delicatezza nello sguardo del regista, grande pudore, talvolta quasi una distanza che si fa fatica a colmare. La pellicola ha volutamente il passo lento senza però mai annoiare e in qualche modo affascina. Non ci sono cadute di tono e i quesiti posti e le problematiche sollevate danno sostanza all'insieme ma non si riesce mai a far scattare vera empatia con lo spettatore. Finale enigmatico. Irrisolto: resta il dubbio se vedere o meno gli altri due film per chiarire un grande spontaneo dubbio: trattasi forse di un'unica opera ingiustamente spezzettata? Belle e tristi canzoni come commento sonoro, tra cui si riconosce la splendida voce di Cat Power.

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