Regia di Massimo Venier vedi scheda film
Remake da denuncia del classico “Il vedovo” di Dino Risi. Semplicemente un suicidio annunciato quello di far indossare a Fabio De Luigi i panni che furono di Sordi.
Da dove cominciare? Forse dall'idea malsana di suo di voler fare il remake di un filmone quale “Il vedovo” di Risi. Soprattutto se si pensa che una buona fetta di successo detto film la deve a Sordi, assolutamente perfetto nel ruolo del perdente ma comunque cinico e cialtrone come pochi. Qui il materiale umano a portata di mano si chiama Fabio De Luigi, che l'immagine del perdente nell'accezione fantozziana del sostantivo la sa impersonare benissimo, ma quanto a cinismo e cattiveria sono caratteristiche che credo nessuno spettatore riuscirà mai a vedergli addosso come sue proprie. E il risultato è un film che se preso a se, senza scomodissimi termini di paragone, non sarebbe nemmeno malaccio, perché in fondo si vede che Venier il suo lavoro l'ha fatto con cura, ma essendo un remake i paragoni sono inevitabili e condannano il film alla bocciatura totale.
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